Gianluca Pagliuca ha brindato al Natale con l’Inter Club Reggio Emilia al circolo Tennis di Canali

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L’Inter Club Reggio Emilia e il Circolo Tennis reggiano hanno brindato all’imminente Natale con Gianluca Pagliuca.
L’ex portiere della Nazionale ha cenato con i soci del locale Club nerazzurro presso il Ristorante del Circolo presentando nel contempo il suo libro autobiografico “Volare libero” edito da Minerva. Oltre a Gianluca hanno partecipato all’evento l’ex portiere Raffaele Nuzzo (fu vice di Pagliuca all’Inter, ex Reggiana), Leonardo Simoni (figlio di Luigi Simoni indimenticato allenatore che vinse con l’Inter la Coppa UEFA ‘98) osservatore di FC Internazionale e Stefano Dall’Ara, nipote di Renato storico presidente del Bologna che vinse 5 scudetti con i rossoblu e a cui è intitolato lo stadio felsineo.

Pagliuca ha raccontato dal vivo aneddoti e curiosità della sua lunghissima carriera calcistica rispondendo alle domande del conduttore dell’evento, l’On. Mauro Del Bue, e a quelle poste dal pubblico presente.

“Come è nata l’idea di scrivere la mia biografia ? – ha subito spiegato Pagliuca -. Me l’ha proposta il giornalista Federico Calabrese dopo avermi intervistato per una testata online bolognese. Mi disse di pensarci su e io ci ho riflettuto bene. Dopo 5’ – ha detto ridendo – ho riposto di sì”.

Ha poi ricordato simpaticamente il “bacio” appioppato al palo che lo ha salvato dal gol nella finale del Mondiale USA ‘94 col Brasile. “Mi era sfuggito il pallone – ha raccontato Gianluca – e se fosse entrato grazie al mio errore la mia carriera ne avrebbe risentito molto. Al ritorno in Italia sai che critiche…”. Finale che purtroppo l’Italia perse alla lotteria dei rigori. “Io un rigore l’ho parato – ha puntualizzato -, ma i miei compagni ne sbagliarono tre ! Anche 4 anni dopo, al Mondiale di Francia, uscimmo contro i transalpini (che vinsero il titolo) ai rigori. Io parai quello calciato da Lizarazu, ma Albertini e Di Biagio fallirono i loro tiri dal dischetto. Se pari un rigore e i tuoi compagni sbagliano c’è poco da fare”.

Pagliuca è stato un grande protagonista di tante sfide giocate nel mitico stadio si San Siro che rischia la demolizione per lasciare posto ad un nuovo impianto :” Pazzesco ! – ha esclamato – San Siro non si può toccare perché è la storia del calcio italiano. Tanto più se il nuovo stadio avrà una capienza molto più ridotta”.

I tifosi hanno avuto un ruolo importante nella carriera di Pagliuca: “Quando sono tornato a San Siro da avversario, i tifosi dell’Inter mi hanno riservato un’ovazione e hanno cantato il mio nome. Mi ha fatto molto piacere. “ – ha commentato . I tifosi del Bologna, invece, al mio ritorno in rossoblù mi contestarono ferocemente per un episodio accaduto 10 anni prima quando, dopo un Samp-Bologna, replicai ad alcuni ultrà bolognesi che mi avevano insultato per tuttto il match. Vincemmo 3-0 e a fine gara gli mostrai il 3 con le dita. Non se lo erano scordato. Successivamente abbiamo chiarito in un faccia a faccia e da lì in poi mi hanno sempre sostenuto”.

Gianluca ricordando le sue vittorie più importanti (lo scudetto vinto con la Samp e la Coppa UEFA conquistata con l’Inter) ha speso parole dolci riguardo Boskov, Simoni e Mazzone. “Grandi allenatori e grandi persone” ha affermato. “Simoni era fantastico. Un vero Signore che vidi perdere le sfaffe solo a Torino dopo il famoso rigore negato a Ronaldo. Aveva ottimi motivi per arrabbiarsi. Una volta gli chiesi il permesso di andare a Bologna a vedere il derby di Eurolega Virtus-Fortitudo perché il basket è una mia grande passione e sono virtussino da sempre. Simoni me lo negò perché avevamo la partita il giorno dopo. Un match importante. Quando intrapresi la strada per tornare da Appiano a Milano non resistetti e imboccai l‘autostrada per Bologna. La Tv, scrutando nel parterre del palasport, mi beccò subito. Il giorno dopo Simoni si arrabbiò : “Mi hai mancato di rispetto”, mi disse. Io replicai :“Mister non potevo mancare al derby” e firmai volentieri l’assegno di 2 milioni di lire per pagare la multa.” Davanti alla platea interista Gianluca non si è trattenuto dal fare una sincera ammissione : “Nel ‘91, quando difendevo la porta della Samp, battemmo l’Inter a San Siro ipotecando lo scudetto, ma sullo 0-0 ai nerazzurri fu annullato un gol regolare”.

Carlo Codazzi, Presidente dell’Inter Club di Reggio Emilia con Gianluca Pagliuca

Ricordi simpatici rievocati dall’ex portiere della Nazionale anche riguardo alcuni compagni dell’Inter, in particolare di Taribo West : “Dormivo in camera con lui. Era una roba pazzesca – ha rammentato sghignazzando – Andava e veniva dalla cucina divorando cibo e accendeva la luce in camera impedendomi di dormire. Faceva un gran casino poi fumava in stanza. Un giorno sono andato da Simoni e gli ho detto di togliermelo dalla camera perché non ne potevo più”. L’altro compagno “agitato” era Nicolino Berti. “Abitavo inizialmente nello stesso residence di Nick. Mi trascinava sempre a fare le ore piccole, non potevo reggere il suo ritmo e ho cambiato domicilio”.

A proposito di “dolce vita” alla domanda che riguardava una sua passata intervista in cui aveva affermato di aver avuto flirt con mille ragazze Gianluca si è schernito strizzando l’occhio : “Ma no, dai. Saranno state solo cento”.

Non tutti i mister che hanno allenato Gianluca gli portano ricordi piacevoli. “Ottavio Bianchi non mi ha favorevolmente impressionato – ha ammesso -. Non era affatto cordiale e, dopo il match domenicale, si presentava agli allenamenti ad Appiano soltanto il mercoledi. Pareva un pensionato appagato. Ulivieri? Si comportò male e mi allontanò dal Bologna. Lippi ? Non mi ha mai allenato. Appena arrivò all’Inter mi mandò via assieme a “Zio” Bergomi, Zè Elias e Simeone”.

Divertente il siparietto in cui si è accennato ai rigori che Nuzzo parava in allenamento al “Fenomeno”Ronaldo : “ Ne ha parati diversi a Roni – ha rammentato mentre Raffaele si scherniva –. Nuzzo era, come il sottoscritto, uno specialista dei rigori. Quanti ne hai presi in carriera ? – ha chiesto al suo ex vice che gli ha precisato di averne parati 36 – “Meritavi una carriera più brillante di quella che hai avuto” – ha detto a Nuzzo elogiandolo .

Spazio anche a Leonardo Simoni che ha descritto tratti della sua attività di osservatore interista agli ordini di Corrado Verdelli. Tante ore di viaggio, di osservazione negli stadi inglesi, spagnoli e italiani e tante, tante ore passate a visionare filmati e video al pc. Tanto lavoro per scovare talenti per l’Inter, ma non ha voluto rivelare nomi ai presenti.

Prima di salutare la compagnia e dopo aver gustato (ricordando la buona cucina bolognese di sua mamma) il menù del ristorante del Circolo, Pagliuca si è fatto ritrarre in foto con tutti i presenti autografando loro copie del suo libro. Brindisi finale al Natale a conclusione di una serata d’eccezione trascorsa con un Campione vero, genuino e sincero. “Uno di noi” come gli cantavano le curve interiste, blucerchiate e rossoblù”.

Per rivivere ricordi e scoprire curiosità inedite di un calcio italiano ricco di campioni passato alla storia consigliamo di acquistare presso la Libreria All’Arco “Volare libero”, biografia di un grande portiere da leggere tutta d’un fiato.