Furti di bici e microcriminalità, Paola Caprari: “Adesso basta, serve una raccolta firme da portare in Comune”

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Ho scelto di muovermi in bici per un senso di responsabilità ambientale in un momento di crisi climatica come quello che stiamo vivendo e che cresce esponenzialmente.

Giovedi 28 luglio 2022, tra le 11 e le 13, mi è stata rubata la bicicletta, regolarmente acquistata in negozio 19 giorni prima ed utilizzata da me quotidianamente per i miei spostamenti. Mi ero recata all’ufficio delle poste centrali di Reggio Emilia, avevo legato la mia bicicletta ai nuovi portabici che sono stati installati in Via Andreoli.

Quando sono uscita, l’amara scoperta, la bici non c’è più così con santa pazienza mi reco alla caserma dei Carabinieri per sporgere denuncia. Tra le tante persone che erano nella stanza in attesa di sporgere denunce varie: 3 vittime di furto portafoglio e documenti di cui 2 per la seconda volta in 20 giorni, 2 di furto del cellulare.

Arriva finalmente il mio turno per la descrizione dei fatti, quindi la denuncia ed il mio sconforto, mischiato a senso di totale impotenza raggiungono il culmine, poiche’ l’incaricato mi elenca tutta una serie di punti che mi fanno perdere ogni speranza :

I nuovi porta biciclette installati in città, forse di design, sono molto più agevoli per ladri, poichè posizionandosi spalle alla telecamera, con un paio di cesoie o flessibile a batteria con disco da taglio, il malintenzionato puo’ tagliare la catena senza armeggiare troppo, quindi dando poco nell’occhio. Inoltre i malintenzionati in alcuni, hanno addirittura segato la base all’altezza del cemento che li bloccherebbe a terra, li ri-appoggiano lì e quando il malcapitato lega magari solo il telaio alla struttura, devono poi solo sfilare la catena ed andarsene indisturbati …

A Reggio Emilia ci sono diverse bande organizzate che sono forti su questi furti, sono conosciute, ma una volta fermati anche in flagranza di reato, poi vengo immediatamente assolti dalla magistratura perché  indigenti… E questa risposta mi sconvolge, perchè mi chiarisce in un secondo che il cittadino corretto che rispetta le regole, acquista regolarmente in negozio con fattura e tutto il resto è di serie B rispetto al ladro e pure al futuro acquirente che compra un oggetto proveniente da un furto.

In Caserma mi è stato detto di tenere monitorate le pagine di Market Place e Subito.it; demandando alla parte lesa la ricerca del proprio bene rubatogli, senza però potere di sorta, anche perchè in caso di localizzazione poi i tempi di reazione delle forze dell’ordine sarebbero tutt’altro che tempestivi (come nel caso di madre e figlia che denunciando il furto del cellulare della figlia, che a sua volta aveva il localizzatore sul cellulare della madre erano in attesa di reazione delle forze dell’ordine stesse) Magari seguire di telecamera in telecamera il ladro che se ne andava indisturbato con la mia bicicletta avrebbe portato più risultati …

Ho ricercato alcuni dati statistici sulla microcriminalità costatando come Reggio Emilia, negli ultimi 20 anni, sia rovinosamente rotolata verso il fondo delle classifiche sicurezza del cittadino e qualità di vita, possibile che ciò non abbia suonato alcun campanello d’allarme?

Peraltro questi dati sono basati sul numero di denunce, che sappiamo essere abbondantemente inferiore al numero di crimini effettivamente perpetrati, poichè, di nuovo, data la totale inutilità della denuncia, molti cittadini si risparmiano la perdita di tempo e l’umiliazione di sentirsi porre domande che fanno sentire la vittima impotente e non presa davvero sul serio.

Il cittadino non ha più fiducia nelle istituzioni, che siano forze dell’ordine, magistratura o amministrazione comunale, tali istituzioni sono viste ormai come nemiche e non alleate del cittadino che rispetta le regole del vivere in comunità, sono ormai viste solo come garanti e protettori della microcriminalità, e questo non rispecchia assolutamente una civiltà equa, corretta e tanto meno all’avanguardia

Magari parcheggi sicuri, anche a pagamento se serve, sparsi per la città potrebbero incentivare i cittadini a non usare sempre l’auto, con tutto quello che comporta, traffico, inquinamento.
Oppure nella vicina Correggio, come in tanti Comuni d’Italia, il Comune ha stipulato una assicurazione gratuita per tutti i cittadini in alcuni casi, sopra i 65 anni che hanno subito furti.

Garantisco che scrivere questa lettera mi è costato sacrificio, perché implica continuare a ricordare un furto subito che al di là del valore (che nel caso della mia bicicletta è di oltre 1.700€ ) è comunque una violenza alla propria persona ed alla propria libertà. Porto avanti questa battaglia per sensibilizzare chi ci governa, a prendere sul serio il problema e a non trattarci solo come dei piantagrane.

Comunico che procederò con una raccolta firme per portare un documento popolare in Consiglio Comunale. Chi come me ha subito un furto di biciclette e vuole una città più sicura, può contattarmi per sottoscriverlo, al numero 346 9435319.

Paola Caprari

Paola Caprari