Fondazione Reggio Children, Istituzione Scuole e Nidi di infanzia, Reggio Children srl: indirizzi futuri per i tre capisaldi del sistema 0/6 . Di Claudia Aguzzoli

Claudia Aguzzoli

La lettera a firma di cinque pedagogiste e atelieriste pubblicata alcuni giorni fa nelle Lettere al Direttore (della Gazzetta di Reggio) ha evocato temi importanti, suscitando opinioni anche diverse e merita un riscontro. Le autrici per molto tempo, seppure in anni diversi e con molteplici responsabilità, hanno contribuito a costruire – insieme a molte altre persone (pedagogiste, insegnanti, atelieristi, genitori, amministratori)- la qualità dei servizi educativi  nella fascia di età 0/6 anni (in primis quelli a gestione diretta) della nostra città. Nidi e scuole dell’infanzia in cui si praticano ricerca e innovazione con percorsi via via attualizzati al contesto e che tutto il mondo ci invidia e viene a osservare e studiare; anche in questo periodo di pandemia, seppure in forma ridotta e con modalità diverse. Questi nidi e scuole rappresentano un bene pubblico di valore inestimabile: l’esperienza educativa nella fascia 0/6 della nostra città continua a essere uno straordinario investimento per le pari opportunità di accesso alla vita futura (come dicono gli studi di Howard Gardner e anche quelli economici di James Heckman).

La prima scuola dell’infanzia comunale e il primo nido nacquero nel 1963 e nel 1971: da allora la nostra città con i propri Amministratori ha saputo ‘prendersi cura’ del ‘sistema’ e garantire, attraverso significativi trasferimenti annuali di risorse, le condizioni affinché la ‘qualità’ possa quotidianamente essere reinventata e riproposta a bambini e bambine. Una  ‘qualità’ che è elemento imprescindibile del Reggio Emilia Approach elaborato a partire da Loris Malaguzzi con una grande partecipazione collettiva di donne e uomini, e che si costruisce su alcune condizioni: continuità della frequenza, compresenza degli insegnanti, cucine interne, la presenza dell’atelier e dell’atelierista, un ambiente accogliente, esperienza di cittadinanza, ecc. Le nostre non sono solo ‘scuole’, ma veri e propri ‘laboratori di politiche civili e sociali’ che elaborano progetti della ‘cultura dei diritti’: diritto di cittadinanza, diritto all’inclusione, ecc. , risposte ai diritti dei bambini e bambine a un’educazione di qualità, ecc. ). A ciò si aggiunge poi lo straordinario incremento di scolarizzazione degli ultimi decenni grazie alla strutturazione e ampliamento del Sistema integrato, che accoglie la pluralità degli approcci pedagogici sotto la guida dell’Istituzione scuole e nidi.

Istituzione (Scuole e Nidi d’infanzia), (Reggio Children) Srl e Fondazione (Reggio Children) hanno caratteristiche giuridiche e mission diverse ma collaborano insieme, ferma restando la necessaria autonomia, che è garanzia di stabilità ed equilibrio reciproci, nonché di qualità dell’esperienza educativa reggiana. Negli anni è stato costruito, strutturato e accudito un sistema virtuoso con una governance pubblica che ha saputo dare vita e fare evolvere (grazie al personale, alle governance, al Comune e agli Amministratori) un modello gestionale che ha portato efficienza, qualità, innovazione, adeguamento costante alle esigenze della società in continuo cambiamento e alle evoluzioni sociodemografiche. Un sistema che fa perno sull’’Istituzione scuole e nidi di infanzia’ dotata di autonomia e terzietà (anche rispetto all’Amministrazione comunale), seppure in stretta e fondamentale sinergia con le politiche educative comunali.

Vale quindi la pena riprendere il tema del futuro delle scuole 0/6 e del virtuoso sistema costituito da Istituzione Scuole e Nidi d’Infanzia, Fondazione Reggio Children e Reggio Children srl, che ha garantito l’elaborazione e l’innovazione nata nei nidi e nelle scuole, a gestione diretta e valorizzati nel sistema.

Le questioni giustamente poste nella lettera non riguardano le nomine di enti partecipati in quanto tali[1] – di competenza del Sindaco, come è giusto che sia – ma piuttosto qual è il progetto culturale, politico e sociale che si intende perseguire con il cambiamento di governance che si prospetta, la visione di fondo che deve guidarne l’evoluzione nei prossimi anni: cioè quali strategie di sviluppo, quali obiettivi futuri da raggiungere, quale rapporto futuro fra le tre entità, ecc.

Centrali dovrebbero essere la guida pubblica, l’autonomia, la sinergia e l’interdipendenza fra i soggetti e fra Istituzione Scuole e Nidi e Amministrazione comunale, con mantenimento del coordinamento del Sistema Integrato (composto da tutti i nidi e le scuole della fascia 0/6, comprese le scuole comunali a gestione diretta) e del coordinamento pedagogico provinciale in capo all’Istituzione, la centralità delle competenze in ambito educativo.

Sarebbe importante dare spazio a questi temi e quindi alla cura del patrimonio del Reggio Approach dedicando tempi congrui – tempi che oggi nelle scuole (e non solo) non ci sono perché sono comprensibilmente e necessariamente dedicati quotidianamente alla gestione della pandemia – ad un confronto vero, che dia spazio alla partecipazione e alla cura (ancora una volta) di uno dei Beni Comuni più importanti della città di Reggio Emilia; perché il Reggio Emilia Approach è di tutti i bambini e le bambine ma anche di tutti i cittadini e le cittadine reggiani.

Claudia Dana Aguzzoli – Presidente Commiss. Consiliare 2  del Comune di Reggio Emilia: Scuola, attività ed istituzioni culturali, sport e tempo libero

[1] In questi giorni andranno ad essere rinnovate ben due governance su tre.