Education Around, l’associazione reggiana no-profit di giovani che rende il mondo dell’istruzione più innovativo e dinamico. Intervista a Laura Porta

Laura Porta

Education Around è un’associazione no-profit che nasce nel 2018 da un gruppo di amici con una missione, cioè rendere il mondo dell’istruzione più innovativo e dinamico. I coordinatori Alessandro Storchi, Domenico Uva ed Emanuele Lepore hanno una convinzione: dalla conoscenza diretta e un confronto stimolante di diversi sistemi educativi possono nascere idee per migliorarsi e migliorare il modo di fare e pensare la scuola in Italia. Sono proprio loro che fanno da apripista alle molteplici esperienze all’estero che caratterizzano diversi ragazzi del team di Education Around.
In tre anni l’associazione è cresciuta in numero e prospettive. Oggi conta 55 giovani, con un’età media che non supera i 24 anni, pronti a collaborare in diversi campi e settori, rendendo possibile un approccio più ampio e approfondito.
Le attività vanno dallo sviluppo di applicazioni a eventi di orientamento in collaborazione con università e aziende, dalla pubblicazione di classifiche alla stesura di articoli, partendo sempre da uno studio approfondito dei dati.
NextStopReggio ha intervistato Laura Porta, fra le responsabili di redazione che cura la pubblicazione degli articoli sul blog di Education Around.
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Laura, in cosa consiste il tuo ruolo all’interno di Education Around?
Oggi il mio ruolo è quello di Managing Editor: gestisco la Redazione sia dal punto di vista strategico che operativo. Ci sono ovviamente persone che mi aiutano a dialogare con gli altri dipartimenti (con l’obiettivo di “contaminarci” e mantenere allineate tutte le attività di EA) e a gestire tutta la parte a monte del blog.

Ovvero?
Il piano editoriale, le riunioni di Redazione, l’editing degli articoli, la creazione di progetti e collaborazioni, ma lo stesso team building e la ricerca di nuovo materiale e stimoli sono alcune delle attività che ho sempre svolto affiancando Emanuele, prima che mi lasciasse le “redini” passando ad occuparsi di un progetto nuovo.
Non ho mai smesso di scrivere, sia articoli che editoriali, e di recente ho anche partecipato ad una puntata del Podcast e collaborato con l’attività di mentoring e orientamento per i ragazzi di quinta superiore.

Qual è la tua formazione accademica?
Ho frequentato il liceo Scientifico Spallanzani a Reggio: ero interessata a tutte le materie che avevo studiato e volevo tenermi molte porte aperte, acquisendo allo stesso tempo nuovi strumenti di lettura della realtà, così ho iniziato Scienze Internazionali e Diplomatiche. Sono passata poi a studiare Economia e Marketing Internazionale a Modena, e dopo un Erasmus in Germania ho deciso di approfondire il tema dell’Innovazione, in tutte le sue sfaccettature.
Il programma di doppia laurea tra l’Università di Trento e il Sant’Anna a Pisa mi ha permesso di approfondire temi molto dibattuti oggi, temi che daranno forma al nostro futuro e che sono ancora guardati con troppa diffidenza e incertezza. Ora sto concludendo il percorso, con una tesi sulle politiche europee per l’Innovazione che mi sta facendo riflettere molto sul ruolo che ha la società nel dare forma al futuro.

Cosa ti ha spinta a far parte di Education Around?
Sono entrata all’inizio, ormai più di tre anni fa, affascinata da un progetto che rappresentava per me un’opportunità unica per dire la mia e una sfida per crescere in un dialogo con persone che stimavo, e tuttora stimo, molto. Guardandomi indietro non posso che essere meravigliata della strada che abbiamo fatto insieme e che ho fatto io come persona. Sono sempre più convinta che il cambiamento passi da noi giovani, che coltiviamo con passione ed energia la capacità di costruire relazioni. Sapersi informare e mettere in discussione criticamente consente di risultare credibili, ed è quello che abbiamo cercato di fare fino ad ora.

Education Around team

Nel team più della metà sono ragazzi reggiani, avete un legame particolare con il territorio?
In realtà siamo più popolari nel nord est Italia e nel centro, piuttosto che a Reggio. In un mondo fatto di interazione digitale questo non stupisce: ad oggi raggiungiamo più di mezzo milione di utenti sul sito e siamo contenti che non siano tutti nostri vicini di casa. È vero, però, che vogliamo legare in modo crescente con la città di Reggio Emilia e le tante realtà (non solo del terzo settore) presenti sul territorio.
Abbiamo diversi dialoghi aperti: porteremo avanti partnership strategiche con enti locali. Ad esempio, i nostri eventi di orientamento principali li abbiamo fatti qui: la nostra visione rimane dunque nazionale, ma la città di Reggio ha una posizione privilegiata in quanto nostro principale bacino di reclutamento e per la sua tradizione nel campo dell’educazione e della formazione.

Oltre la pubblicazione di articoli quali sono i principali progetti che portate avanti?
Dal lato Redazione, oltre agli articoli abbiamo una Newsletter bi-settimanale che si chiama Ritagli, un format convincente che in due mesi ha raggiunto 300 iscritti. Quest’anno si parte inoltre con il think-tank “Space of Education”, formato da giovani ricercatori con diversi background: scienze della formazione, neuroscienze, filosofia politica, discipline STEM, che insieme studieranno le frontiere della scuola e della didattica. Poi pubblichiamo ogni anno 56 classifiche disciplinari, analizzando 63 università pubbliche tramite oltre 25.000 dati. Produciamo report per i dipartimenti di atenei interessati ad avere un’analisi sui benchmarks che consideriamo anche per i ranking. Abbiamo team che stanno creando nuove soluzioni software di supporto agli studenti.

Ad esempio?
Ad esempio, stiamo lavorando alla versione beta di EA test, una web app per aiutare gli studenti nella preparazione dei test di ammissione a Medicina e Veterinaria. Abbiamo anche un team dedicato alla progettazione di OrientApp, che proporrà una serie di percorsi di orientamento di base e modelli di ricerca per navigare le scelte universitarie in Italia. Questo si collega all’attività di orientamento, che per ora abbiamo svolto sia per Reggio Emilia che per l’Università di Macerata. Inoltre, con Unindustria Reggio Emilia e Robolab, stiamo creando un corso di robotica in pillole per classi di scuole superiori reggiane. Abbiamo appena concluso la prima stagione del nostro podcast, Accademico, e in futuro ci sarà una seconda stagione, in parallelo sulla piattaforma Twitch. Interessante progetto futuro è la Leadership Academy, in pratica un percorso di mentoring per studenti delle scuole superiori con l’obiettivo di assistere i ragazzi nella scelta del percorso universitario o professionale.

A tuo avviso, cosa sarà Education Around tra qualche anno?
Onestamente non lo sappiamo, siamo in continua evoluzione. In 6 mesi siamo cresciuti più di quanto ci aspettassimo. Il nostro obiettivo è quello di cambiare l’idea e l’approccio che si ha nei confronti dell’educazione in Italia: creativo, tecnologico, analitico.Sicuramente, nel lungo termine
vorremmo diventare una delle realtà più attive nel settore Education in Italia, portando avanti le nostre idee su tanti fronti diversi, che stiamo aprendo ora: tra gli studenti, con le scuole e le università, nei contesti sociali svantaggiati, ai tavoli decisionali.

Quali sono gli elementi importanti per collaborare con un’associazione come Education Around?
Siamo sempre disponibili a parlare con tutte le associazioni, quelle che hanno la nostra stessa vision e soprattutto quelle che non ce l’hanno. Per avviare una collaborazione che porti a risultati importanti però, crediamo sia importante condividere le stesse passioni, ma soprattutto il mdesimo modo di vedere l’impatto sociale. A livello individuale, in ogni caso, collaborare con EA è per tutti. Non ci sono particolari profili o competenze specifiche, ma solo tanta voglia di imparare e crescere insieme.

M.C.