Edda Negri Mussolini a Reggio Emilia: reggiani entusiasti ad ascoltare la testimonianza sulla storia di famiglia dalla nipote del Duce

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L’arrivo a Reggio Emilia di Edda Negri Mussolini ha riempito l’agriturismo “Il Bove” la scorsa serata del 20 Gennaio per ascoltare la nipote del Duce presentare il suo ultimo libro “I Mussolini dopo Mussolini. Una storia di famiglia”.
Oltre un centinaio di copie del libro sono state acquistate da un pubblico di ammiratori, appassionati di storia, ma anche di militanti di quella destra reggiana che non rinuncia ai tradizionali punti di riferimento.

La conferenza si è svolta dopo un ampio conviviale che ha impegnato la cucina de Il Bove di Lorenzo Melioli che non si aspettava una così ampia affluenza.
La presentazione del libro è stata introdotta da Luca Tadolini del Centro Studi Italia, che con Laurenzia Azzolini e Letizia Iori hanno organizzato l’iniziativa, con le rispettive associazioni culturali reggiane.

Ha preso poi la parola il giornalista Mario Russomanno – che ha svolto l’intervista che costituisce il testo del libro – anticipando il tratto solare della Mussolini che ha trasmesso al racconto.
In effetti Edda ha affascinato il pubblico esponendo la vicenda della famiglia Mussolini, specialmente ricordando del periodo post-bellico. Figlia dell’ultimogenita del Duce, Anna Maria, quest’ultima malata fin da bambina e morta a soli 39 anni, l’autrice ha vissuto la giovinezza senza la madre, vicino alla nonna, la moglie di Benito Mussolini, Rachele, e alla zia Edda Ciano. È quindi una testimone diretta o comunque ha potuto raccogliere i ricordi diretti di quanto avveniva nella casa e nella famiglia del Duce del Fascismo.

Il libro non evita di affrontare le tragedie e gli aspetti bui del Ventennio mussoliniano, ma riferisce anche la straordinaria dignità che i Mussolini conservarono nell’intero loro arco storico, un tratto distintivo anche una volta diventati protagonisti della storia d’Italia: dal periodo socialista, ai vertici dello Stato fascista, al dopoguerra sotto il nuovo regime antifascista.
Edda ha testimoniato della costanza di Donna Rachele ad evitare i privilegi del potere, mai scordando di provenire da una condizione di povertà. Anche nel dopoguerra, quando l’ormai vedova del Duce non esitò, fra i tanti esempi, a girare ad un orfanotrofio le bambole che una famosa ditta di giocattoli aveva inviato in dono alla casa di Carpena, in Romagna, dove i Mussolini si erano ritirati.

La Romagna emerge come l’Heartland dei Mussolini, il luogo perno di tutta la loro vicenda, non solo famigliare, ma anche politica. Il radicamento in quella terra rimane insormontabile, lo spirito e le tradizioni di Romagna temprano i Mussolini, li accompagnano a Villa Torlonia ai vertici del successo e vengono a costituire il rifugio dove costruire una nuova vita dopo la sconfitta.

Edda Negri Mussolini, pur consapevole del fortissimo significato che ancora rimane e pesa sul proprio cognome, non cerca carriere politiche, dichiara il suo intento a fornire un contributo per una storia d’Italia equilibrata e completa.
Senza farsi illusioni di veloci successi. Forse, dice, questa storia non troverà serenità in questa generazione, ma nelle prossime.

Come promesso ha lasciato una copia autografata per la biblioteca Panizzi.