Ecco il terzo (e ultimo) libro della “Ricerca di Sé stessi” di Grasselli: Life-change e gran finale sulla via di Santiago di Compostela

Esce finalmente il terzo e ultimo Libro, diviso in due tomi come il Libro primo, dell’opera illustrata «La Ricerca di Sé stessi» di Pier Francesco Grasselli.
Il Libro terzo ha come tema principale il life-change. Il primo tomo, ambientato a Roma, descrive il radicale cambiamento di vita del protagonista, che dopo la fase della mondanità e dell’estroversione attraversa una fase di isolamento e introversione, al punto di divenire una sorta di strambo eremita metropolitano. Il secondo tomo è ambientato lungo il famoso Cammino di Santiago, il percorso di ottocento chilometri che da secoli pellegrini di tutto il mondo compiono alla volta di Santiago de Compostela, la città in cui riposano le reliquie dell’apostolo Giacomo. Nel corso di questa avventura, il protagonista della «Ricerca di Sé stessi» avrà modo di fare incontri interessanti e illuminanti, di imparare molto su sé stesso e sugli altri. Come nei volumi precedenti, anche in questo l’autore alterna parti di narrativa autobiografica a parti di saggistica esoterica «pop», arricchite dalle ironiche illustrazioni di Riccardo Passoli.

La Ricerca di Sé stessi
Secondo il Vedānta, tre strade conducono alla liberazione. Una è la strada della fede e della devozione, il Bhakti Yoga, un’altra è la strada delle buone azioni, il Karma Yoga, la terza è la strada della conoscenza, il Jnana Yoga. Il protagonista della “Ricerca di Sé stessi” percorre questa terza via, scoprendo uno per uno i princìpi di cui è costituita quella particolare branca del sapere che viene chiamata «esoterismo», quei princìpi universali da cui traggono origine le religioni e che sono comuni a tutte le correnti di pensiero mistiche e metafisiche dall’alba dei tempi sino a oggi.

Sulla Ricerca di Sé stessi
Dopo cinque romanzi pubblicati per Mursia e una pausa editoriale di molti anni Pier Francesco Grasselli ha lanciato sul mercato (utilizzando la piattaforma Amazon) la sua ultima fatica letteraria. E «fatica» è la parola giusta, perché per comporre La Ricerca di Sé stessi l’autore di All’inferno ci vado in Porsche (Mursia 2007) ha cambiato radicalmente stile di vita, si è «chiuso in casa» e ha sgobbato per la bellezza di dieci anni.

La trama
Francesco non ne può più di sentir parlare di bolidi, di telefoni cellulari o di orologi di marca e vuole «scoprire dov’è finita l’avventura negli anni dei fax e dei fast food». Una notte, mentre guida la sua motocicletta per le strade di Montmartre, vive un’esperienza inspiegabile che lo segna per sempre. È il giro di boa di una vita. Da quel giorno, tutto cambia per lui. Così come Parzival, il cavaliere della Tavola Rotonda che parte alla ricerca del Graal, il ragazzo muove i primi passi sulla strada della Ricerca della Verità. Da Parigi a Budapest, da Medjugorje a Sarajevo, da Stoccolma a Delfi, il giovane protagonista di quest’opera compie un viaggio geografico e spirituale alla scoperta di sé stesso e del significato della vita. Strada facendo, si imbatte in molti maestri e ha l’opportunità di confrontare differenti visioni del mondo – l’occultismo di Boris, la fisica quantistica del giovane scienziato Philippe, il cristianesimo di Padre Juliano, l’astrologia di Elettra – scoprendo, a poco a poco, che le risposte alle «Grandi Domande» sono sempre le stesse dall’alba dei tempi fino a oggi, anche se spesso formulate in maniera diversa.

Il Libro secondo
Prosegue il viaggio del giovane Francesco alla scoperta di sé stesso e del senso della vita. Gli anni sfrenati vissuti nella capitale, la vita mondana e i primi successi letterari, il periodo sregolato e bohémien trascorso negli Stati Uniti, un nuovo amore, infine il viaggio in Tailandia e l’incontro col monaco buddista che segnerà per sempre il suo destino.

Ambientato a Roma, dove l’autore ha vissuto per dieci anni, New York, Los Angeles, Bangkok e Koh Samui, questo capitolo della “Ricerca di Sé stessi” promette emozioni e colpi di scena.

Esoterismo
Il protagonista della Ricerca di Sé stessi è un ragazzo che reagisce alla superficialità del mondo moderno, che sente il bisogno di comprendere il lato spirituale e interiore di sé e dell’esistenza in una società dominata dal materiale e dall’esteriore.
La Ricerca di Sé stessi è un’opera «pop», dove accanto a grandi maestri della filosofia, della religione e dell’esoterismo come Rudolf Steiner, René Guénon, Yogananda, Vivekananda e a decine di altri guru e luminari della metafisica (tutti ritratti in modo simpatico dall’illustratore Riccardo Passoli) sono citati maestri inventati e più spassosi come il Maestro Yoda di Guerre Stellari e Gandalf del Signore degli Anelli.
Nella Ricerca di Sé stessi si parla, fra le altre cose, di fisiognomica e di medicina psicosomatica, dei sogni considerati come viaggi in realtà parallele, della realtà considerata come creazione della mente e delle sincronicità, dell’anima (una “costellazione” di archetipi o funzioni) e del fatto essenziale che trovare sé stessi significa individuare ed esprimere gli archetipi o funzioni che sono alla base dell’esistenza di ciascuno; si parla del Karma e della meditazione, dell’astrologia e così via… tutto ciò in modo umoristico e leggero.

L’autore
Scrittore, poeta e studioso di esoterismo, Pier Francesco Grasselli è l’autore della scandalosa trilogia «maledetta» composta dai romanzi “L’ultimo Cuba Libre” (Mursia, 2006), “All’inferno ci vado in Porsche” (Mursia, 2007) e “Vivere da morire” (Mursia 2010), dei romanzi “Ho scaricato Miss Italia”(Mursia, 2008), “Fanculo amore” (Mursia 2009), “Tromba Daria” (Amazon, 2019) e “Le nuove avventure di Sinbad il marinaio” (Amazon 2020), della raccolta di poesie “Sempre meglio che lavorare – Donne, solitudini e cocktail (Poesie 1998-2018)” (thedotcompany editore, 2018), dell’opera illustrata, in cinque volumi, “La Ricerca di Sé stessi” e della raccolta di racconti “Uno scrittore all’inferno” (Amazon, 2019). Segnalate dalla critica come «Romanzi cattivi» (Panorama) e «Ritratto di una generazione» (Libero), le sue prime opere si sono imposte per l’originalità dello stile narrativo e la durezza delle vicende che raccontano.

L’accento nel titolo (nota grammaticale)
Siccome di tanto in tanto sorgono polemiche sull’accentazione di “Sé stessi” nel titolo e all’interno del romanzo, aggiungo una piccola nota.
Io preferisco mettere l’accento, seguendo in questo Serianni e il suo ragionamento: “perché una parola dovrebbe perdere l’accento solo perché è seguita da un’altra parola?”; inoltre “se stesso”, al singolare, non si può confondere con la forma verbale, “se stessi” invece sì)
Nei fatti si può scrivere in tutti e due i modi, ma la Treccani (ultime righe del link sotto) e l ‘Accademia della Crusca dicono che è più corretto lasciare l’accento.