E’ morto Nanni Balestrini. Il ricordo del Sindaco Luca Vecchi: “Un grande intellettuale di casa a Reggio”

A 83 anni è morto Nanni Balestrini, scrittore, curatore di antologie ed esponente della Neoavanguardia. A darne notizia con un post su Facebook è la casa editrice DeriveApprodi: “E’ con tristezza e dolore che informiamo della scomparsa di Nanni Balestrini. Una scomparsa, non solo per noi, incolmabile”. Il sindaco di Milano, Giuseppe Sala, lo ha ricordato sulle sue pagine social: “Oggi se ne è andato Nanni Balestrini, uno degli autori e scrittori milanesi più spiazzanti del nostro tempo – ha scritto Sala -. Una voce indipendente, coraggiosa e spesso fuori dal coro che ci mancherà molto”.
Anche il Sindaco di Reggio Emilia Luca Vecchi ha ricordato Balestrini con un lungo post su Facebook.
Il nostro addio a Nanni Balestrini, un grande intellettuale di casa a Reggio
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La scomparsa di Nanni Balestrini, intellettuale, scrittore, poeta, artista visivo, animatore culturale e scopritore di talenti costituisce una grave perdita per la cultura italiana e per Reggio Emilia.
Balestrini ha stabilito nel tempo con la nostra città importanti relazioni istituzionali e personali con artisti come Corrado Costa, poeti come Adriano Spatola, galleristi come Rosanna Chiessi, editori come Ivano Burani, organizzatori di eventi culturali come Daniela Rossi e scrittori come Giuseppe Caliceti.
Balestrini venne nella nostra città, al teatro Valli, nel 1964 per il secondo incontro ufficiale del “Gruppo 63”, movimento letterario di neoavanguardia composto da giovani intellettuali fortemente critici nei confronti delle opere letterarie ancora legate a modelli tradizionali tipici degli anni cinquanta.
“Nel 1964 andammo a Reggio Emilia – ricordava Nanni Balestrini – e qui gli scontri furono più pungenti: i proseliti crescevano, scendevano in motocicletta da Udine, risalivano la penisola in comitive. Letterati, dalle province e dalle città, chiedevano come ci si iscriveva al Gruppo 63”.
Balestrini ebbe anche rapporti di amicizia e collaborazione con Adriano Spatola e poeti e artisti che frequentarono la corte del Mulino di Bazzano, una minuscola località dell’Appennino emiliano tra Parma e Reggio Emilia, che negli anni Settanta divenne redazione della casa editrice Geiger e della rivista “Tam Tam” fondata da Spatola, con Giulia Niccolai nel 1971. Giulia Niccolai, Corrado Costa, Gerald Bisinger, Julien Blaine, Nanni Balestrini, Giuliano Della Casa, Claudio Parmiggiani, Henri Chopin, Jean-François Bory, Arrigo Lora-Totino furono, tra gli altri, i protagonisti di una stagione che, all’indomani del Sessantotto, raccolse nell’antica corte rurale della famiglia Costa i frammenti della Neoavanguardia, dando vita a una “repubblica della poesia” votata alla completa indipendenza, una fabbrica letteraria che si volle autonoma dall’industria culturale e dalla prassi corrente della produzione editoriale.
Balestrini, dopo l’importante convegno che si tenne al teatro Valli per la cura di Renato Barilli per celebrare il trentennale del Gruppo 63, fu poi a Reggio per un decennio, con un comitato composto da Barilli, Caliceti e Burani, per animare “Ricercare, Laboratorio di nuove scritture”, manifestazione, promossa dal comune di Reggio Emilia, aperta alla prosa e alla poesia che portò la nostra città agli onori della cronaca nazionale culturale come capitale della ricerca dei nuovi scrittori italiani. Da Reggio passarono, grazie a Ricercare scrittori e poeti all’epoca poco conosciuti come Ammaniti, Brizzi, Ballestra, Bugaro, Dazieri, Franzoso, Mozzi, Nori, Nove, Santacroce, Scarpa, Vinci, Voce, Voltolini e molti altri, le cui opere erano oggetto di lettura e critica pubblica da parte di giornalisti, docenti universitari, critici ed editori.
Tra i legami stabiliti con la nostra città una menzione merita quello con Rosanna Chiessi, senza contare le numerose le collaborazioni realizzate con Daniela Rossi per rassegne e festival in diverse città italiane”.