È morto Giampaolo Salsi, per anni anima e promotore della mensa Caritas: il ricordo degli amici volontari

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La terribile notizia della morte improvvisa di Giampaolo Salsi (per noi “Paolo”) si è diffusa velocemente tra gli operatori e volontari della Caritas diocesana, creando incredulità e profondo dolore.

Paolo era un vulcano! Da anni si era inserito nella Mensa Caritas di Via Adua, affiancando Licinio Paterlini nella conduzione e responsabilità, attivando vari processi di innovazione nella ricerca di fornitori, nel limare le spese, nelle scelte di rispetto ecologico, nel coordinamento delle eccedenze alimentari, attività per la quale era attualmente impegnato dopo la trasformazione da Mensa unica (in Via Adua) a mense diffuse nelle parrocchie della città.

Non ha mai lesinato sincere critiche e ha sempre portato “sale” nelle discussioni e nella ricerca di nuove risposte alle povertà. È stato anima e volontario nelle attività concrete della Caritas delle parrocchie di Pieve Modolena, Cella e Cadè, con un impegno encomiabile di tempo ed energie che ha travolto in modo positivo tante altre persone, a cominciare dalla propria famiglia.

Le sue capacità manageriali, innate e apprese nella sua vita professionale, hanno portato economie di scala e innovazione anche nel settore della solidarietà; “le cose vanno fatte bene anche nel volontariato e nel fare carità!”. Ce lo diceva spesso Paolo e si è sempre impegnato per questo, mostrando sempre coraggio, audacia e intelligenza per nuove idee e progettualità.

“Credeva molto in quello che faceva e si dava molto da fare, con un cuore enorme e una sana agitazione che non si placava finché le cose non erano fatte”. Così lo ricorda Isacco Rinaldi, Direttore della Caritas diocesana, che sottolinea il grande vuoto che Paolo lascerà e, nello stesso tempo, riconosce il grandissimo dono del suo impegno e della sua presenza nelle attività caritative. “Il suo impegno per le “cose da fare” – prosegue Rinaldi –, sempre molto diretto e pragmatico, non ha mai offuscato la sua attenzione alle persone e il suo voler bene ai più poveri. Sono convinto che anche a nostro Signore, appena arrivato in paradiso, abbia detto che non era ora perché doveva fare un altro ritiro di materiale nei prossimi giorni! Di sicuro si ritroverà con don Romano Zanni del quale aveva molta stima e che ascoltava sempre con interesse nelle messe del lunedì in Caritas; con lui potrà continuare a discutere di teologia ma anche di scelte concrete”.

Licinio Paterlini, responsabile della Mensa Caritas per molti anni, non nasconde la commozione nel ricordare l’amico che non c’è più. “Dovevamo trovarci martedì sera per una serata tra amici della Mensa Caritas. Abbiamo, naturalmente, disdetto il ritrovo e, nel frattempo, ho ricevuto diverse telefonate di stupore per l’incredibile notizia”. Licinio definisce Paolo in una parola: vulcanico. “Una persona sempre dinamica, con un modo di procedere e di organizzare molto più preciso del mio. Avevamo due visioni che spesso erano diverse ma ci trovavamo poi nelle soluzioni per la gestione al meglio della Mensa. Ha dato anima e corpo in un servizio nel quale credeva molto. Apprendere della sua morte è stata una vera doccia fredda”.

Non era sempre facile avere accanto Paolo, non tanto per alcuni tratti decisi del suo carattere, ma per il fatto che le sue provocazioni mettevano in crisi. Eri costretto a ripensare al tuo agire, a verificare le prassi, a ricercare e scegliere il bene migliore.

Direttore, operatori e volontari della Caritas diocesana si uniscono al dolore della famiglia per l’improvvisa scomparsa di Paolo.

Caritas diocesana Reggio Emilia – Guastalla