E’ morta Katia Bassi, 54enne manager director di Silk-Faw. Lavorò anche in Ferrari, Lamborghini e Inter. Un anno fa ricevette il Primo Tricolore

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È morta a 54 anni a seguito di una malattia scoperta un anno fa Katia Bassi, managing director di Silk-Faw, la joint venture sino-americana della supercar elettriche di lusso.

Originaria di Pavia, ha lavorato nel settore automobile per grandi case automobilistiche come Ferrari, Lamborghini, Aston Martin, ma anche per brand come Swatch e con esperienze manageriali all’Inter e nell’Nba negli Stati Uniti. Viveva a Modena e da un anno e mezzo gestiva le redini della compagine Silk-Faw con l’intenzione di insediarsi a Reggio Emilia con uno stabilimento produttivo.
“Katia è stata una vera leader e lascia dietro di sé un’eredità di successi, essendo stata anche nominata una delle cento donne italiane di maggior successo da Forbes Italia – scrivono in una nota i vertici di Silk Sports Car Company – Siamo stati fortunati ad aver vissuto la sua passione, il suo ottimismo e la sua competenza nel mondo automobilistico, che faranno sempre parte dell’azienda in futuro”.

Cordoglio anche da parte del Comune di Reggio Emilia: “La prematura scomparsa di Katia Bassi priva la città di una manager competente, seria, apprezzata in tutta Italia e in campo internazionale. Katia era una persona di doti umane rare, disponibile e autorevole al tempo stesso. Nei lunghi mesi di interlocuzione col nostro Comune, la sua è stata una figura fondamentale, a tratti insostituibile. In questo momento di dolore, partecipiamo al lutto dei suoi familiari e di chi le ha voluto bene”, sottoscrivono sindaco e vicesindaco di Reggio Emilia, Luca Vecchi e Alex Pratissoli, insieme a Luca Torri, di Stu Reggiane.

Proprio un anno fa il 19 novembre 2021- il Lions Club Reggio Emilia Host “Città del Tricolore” consegnò, per mani del Presidente Vincenzo Aiello, il Primo Tricolore alla manager durante un incontro con soci e imprenditori reggiani.
Quel giorno Katia Bassi spiegò gli obiettivi della joint venture americana-cinese Silk Ev-Faw e le motivazioni che portarono a individuare Reggio Emilia quale sede ideale per lo sviluppo del progetto.