E’ morta a 97 anni Anna Codeluppi. Orgogliosamente fascista, la ricordano con affetto, stima e gratitudine i “ragazzi” del MSI oggi 40enni

Gentile Direttrice,
domenica 14 marzo è venuta a mancare (alla veneranda età di 97 anni) la signorina Anna Codeluppi il cui nome, con tutta probabilità, nulla suggerirà a lei come a moltissimi altri reggiani.
Ma a una sparuta minoranza di “ragazzi” tra i trentacinque e i 75 anni nascerà sulle labbra un sorriso nel pensare a questa signora (pardon, signorina… visto che teneva moltissimo alla differenza) che per decenni ha NON silenziosamente animato la Federazione Provinciale del Movimento Sociale Italiano prima e di Alleanza Nazionale dopo.

Nessuno, e sottolineiamo NESSUNO, degli esponenti della Destra Reggiana è passato indenne dai suoi strali. Non erano quasi mai critiche costruttive: erano giudizi taglienti, pugnalate in pieno cuore (ma sempre di fronte, mai alle spalle), spesso accompagnate da espressioni assai disdicevoli per una signorina e con molti santi del Paradiso chiamati in causa.

E quindi tutti i vari “peones” che si sono susseguiti nel panorama politico locale hanno dovuto fare i conti col suo giudizio, che spesso non era affatto politico, ma scavava nella conoscenza personale e caratteriale di ciascuno. E pungeva, perché era sempre azzeccato e toccava quelle corde sensibili che, troppo spesso, chi fa politica cerca di nascondere.

Negli anni in cui il PCI organizzava l’UDI per “conferire dignità alle donne”, Anna Codeluppi e Mariangela Gasparini (scomparsa nel 2009), due donne, reggevano l’organizzazione di un partito che a malapena arrivava al 3% di consenso in provincia.
Negli anni in cui gli uomini spesso mancavano per paura o opportunità, loro restavano orgogliosamente in via Roma 34 a preparare elezioni, volantini, tesseramenti.
Entrambe passate dalla Seconda Guerra Mondiale, dal Dopoguerra, dal 1968… eppure ancorate lì, in quelle stanze della Federazione, sotto alla fotografia di Mussolini (“se qualcuno intende togliere il Duce dalla parete se la vede con me…”, ripeteva l’Anna).

Pochi mesi fa era passata pure indenne dal covid, positiva ma completamente asintomatica.

Generazioni di ragazzi sono passate da quelle stanze, decine di secchi di colla per appendere manifesti ci ha preparato l’Anna: in un mondo che è cambiato ma che non riesce a scrollarsi di dosso il giudizio sulle scelte delle persone, a noi piacerebbe poterla ricordare così come era.

Orgogliosamente fascista, perché lei il Fascismo l’aveva vissuto davvero.

E sarebbe meraviglioso poterla ricordare senza quella stucchevole retorica, quel biasimo sottinteso che accompagna chi se n’è andato con una sorta di paternalistico “Mi spiace sia morta, però…”
Però niente, cara Direttrice. Questi però sono raccapriccianti.
Anna, così come Mariangela, ha vissuto sempre a testa alta e con enorme coerenza le proprie idee. Ha combattuto e insegnato a combattere lealmente e con Onore: ha combattuto i nemici politici (non gli avversari come oggi il politicamente corretto li definisce) e ha, forse inconsapevolmente, formato decine di ragazzini che si avvicinavano al M.S.I. (a Reggio Emilia!) senza sapere bene cosa potevano trovare, ma sentendo che quello era il posto giusto per loro.

E noi oggi, assieme a quella generazione di circa quarantenni, la ricordiamo con il massimo bene possibile: con tutte le “madonne”, tutte le sfuriate, tutte le risate e tutti gli incoraggiamenti che ci ha dato in quegli anni di adolescenza strafottente.

E speriamo che nessuno, dall’ANPI o da chissà dove, abbia il pessimo gusto di aggiungere quel “però…” che proprio sarebbe fuori luogo.

Maria Francesca “Kissy” Braccini, Pierluigi Brini, Massimiliano Camurani, Lorenzo Fanticini, Alberto Gallinari, Tommaso Lombardini, Giuseppe Manzotti, Luca Pattacini, Edoardo Spallanzani, Franco Stefanelli