E’ la figlia di Levrini la signora che ha donato il biglietto al Mirabello e che spiega le ragioni del gesto

La storia che ha commosso i reggiani è stato il piccolo-grande gesto di una distinta signora che domenica 26 agosto, poco prima delle 14.00, si è presentata ai botteghini dello stadio Mirabello per acquistare un biglietto. Una volta avuto il ticket, ha atteso davanti al botteghino che il giovane in fila dietro di lei si avvicinasse per comprare a sua volta il biglietto della partita Reggio Audace-Sasso Marconi. A quel punto la signora si è rivolta al ragazzo, mai conosciuto o visto prima, e gli ha donato il suo biglietto appena acquistato.

“È un omaggio in memoria di mio padre” – ha detto la signora al giovane stupito – “Lui giocava nell’AC Reggiana il primo anno, quello della sua nascita. Era il 1919!”.

Un gesto che ha commosso, che coniuga onore alla memoria del proprio padre, generosità, amore per lo sport e cuore granata.

NextStopReggio ha individuato la signora che desidera rimanere anonima. “Quando ho letto che la nuova “Reggio Audace” avrebbe disputato la prima partita di Coppa Italia presso il “vecchio Mirabello” ho provato un senso di gioia e malinconia -ha spiegato la donna- pensando a quanto sarebbe stato contento mio padre nel rivedere la sua squadra del cuore tornare a giocare in quel campo”. “D’impeto mi sono detta: “Bisogna che in suo ricordo acquisti un biglietto e lo regali al primo giovane che incontro” come buon auspicio per il debutto della Regia. Vedendo che il giovane al quale ho dato il biglietto era esitante, ho pensato che mi giudicasse un po’ matta, per questo ho dovuto spiegargli la cosa del mio gesto.

Ebbene sì, sono la vecchia figlia di Dante Levrini, “Uno dei primi giocatori della Reggiana degli anni venti”.

Dante Levrini, dopo aver ricoperto il ruolo di ala destra nella formazione granata che nel 1919 aveva ufficializzato l’ingresso della Società nel campo nazionale, è stato anche segretario e coordinatore dell’Associazione Calcio Reggiana. E’ morto nel ’73, a settantacinque anni lasciando nello sconforto, oltre ai famigliari, l’intero mondo sportivo reggiano. Sul giornalino della Reggiana i giorni del funerale lo ricordarono con commozione: “Se n’è andato quasi in silenzio, com’era suo costume, dopo aver lavorato sino a pochi giorni prima al suo tavolo di collaboratore della Società, sempre pronto a riordinare incartamenti, sempre sollecito a raccogliere dal suo preziosissimo archivio materiale sufficiente per la cronaca e la storia di quel sodalizio che è stata la sua passione per oltre 50 anni. Malgrado l’età avanzata aveva infatti continuato la sua attività a disposizione del segretario generale regionale rag. Zanni e non aveva mancato in ogni occasione di rendersi preziosissimo coi consigli alla Reggiana, anche nel campo degli intricati regolamenti che accentuavano la casistica del calcio. E’ stato un indimenticabile protagonista di cinquant’anni di storia del calcio granata”.

Nei giorni successivi al funerale la Reggiana fece scendere in campo i propri giocatori con la maglia listata a lutto, osservando durante la partita un momento di silenzio in memoria del grande Dante Levrini.

“Spero che questo gesto accolto inaspettatamente con simpatia -conclude la signore dal cuore grande (ndr, evidentemente ereditato dal padre), porti fortuna alla nascente squadra granata fidando che presto ritorni a quei successi che le garantiranno quel posto nelle categorie superiori che le spettano di diritto e che tutti i tifosi sognano. Anche Reggio Audace sarà nel mio cuore, ma per me è e sarà sempre Reggiana. Forza Reggiana!!!”.

Marina Bortolani, @nextstopreggio.it

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(Nelle foto: Dante Levrini evidenziato con un cerchio ai tempi della Reggiana. La foto della quadra che indossa la maglietta è stata scatta al termine della partita A.C. Reggiana-Libertas Firenze (ndr, fu vinta dalla Reggiana 5-0), da sinistra: Terenziani, Cornetti, Levrini, Romano, Marchi, Cagnoli, Simonini, Guidetti, Bolozzi, Agazzani, Vacondio. Nella seconda foto Levrini con Visconti e Cimurri)