Diocesi in lutto: è morto don Franco Ruffini

IIl sorriso, l’accoglienza, il senso dell’amicizia sono state le doti peculiari di don Franco Ruffini, che ha concluso alla Casa del clero “San Giuseppe” di Montecchio questa  mattina la sua laboriosa giornata terrena, vinto dalla malattia.

L’Azione Cattolica e la parrocchia sono state i campi privilegiati del suo ministero sacerdotale, iniziato il 29 giugno 1961 con l’ordinazione presbiterale ricevuta dal vescovo Beniamino Socche.

Assistente della gioventù femminile di Azione Cattolica dal 1968 al ’70, poi del settore adulti dal ’75 al ’78, per oltre venti anni, dal 1980 al 2001 è stato l’assistente diocesano dell’Azione Cattolica.

Il suo stile pastorale, contraddistinto da disponibilità e attenzione nel contatto personale, da chiarezza e profondità nelle omelie e nelle meditazioni, da capacità organizzative, da capacità di ascolto e di dialogo con i giovani ne ha fatto un sacerdote di particolare spessore e rilevanza nel clero diocesano.

Don Franco, all’anagrafe Giancarlo, nato il 14 dicembre 1937 a Castelnovo ne’ Monti, dopo una breve esperienza come vicario cooperatore a San Terenziano di Cavriago subito dopo l’ordinazione, è stato parroco di Santa Teresa città dal 1981 al 1990, dove ha introdotto adeguamenti per gli spazi della celebrazione liturgica; è stato poi parroco di Sant’Ilario dal 1990 al2009, quando ha ricevuto l’incarico di vicario episcopale per la vita consacrata e i ministeri; era anche delegato per l’amministrazione del Sacramento della Cresima.

Don Franco Ruffini

E’ stato insegnante e vicerettore nel seminario urbano, segretario per la visita pastorale, collaboratore pastorale in San Pellegrino, incaricato della pastorale familiare e matrimoniale, addetto all’ufficio amministrativo, consulente del CIF , vicepresidente della Caritas diocesana, responsabile per la formazione permanente del clero giovane; priore dell’ultrasecolare Congregazione presbiterale di Felina.

Mons. Ruffini nell’agosto 2012 presiedette in San Prospero la Messa in occasione ddel 58° della morte di Alcide De Gasperi, che definì: “testimone generoso e audace; politico, sì, non per polemica ideologica, ma custodendo nel cuore il tesoro della fede, l’obbedienza alla Chiesa, l’amore per la vita e la dignità della persona”. E aggiungeva che “il tempo restituisce onore a chi come l’on. De Gasperi si è speso per smascherare sistemi ideologici sbandierati come progresso di libertà e difesa dei poveri, coltivando nel suo cuore la fedeltà al servizio del Vangelo e del prossimo. Non è però stato un solitario, ma ha discusso, collaborato, condiviso con altri questo impegno. Ha sempre manifestato ricchezza di fede e di fedeltà ad una vera democrazia di valori, che rivelavano che il politico si nutriva di preghiera e viveva in comunione con il Signore nell’Eucarestia.

Non contrabbandava privilegi economici, non la carriera; ma testimoniava l’atto di fede in Dio e nell’uomo da servire nella società”, ribadiva mons. Ruffini, ricordando l’impegno di De Gasperi per la stesura della Costituzione. Lo statista trentino, annotava, non si era mai sottratto ai suoi impegni di guida e di ricostruzione del Paese, forte dell’educazione cattolica ricevuta in famiglia, in parrocchia, in Azione Cattolica; si era “messo alla stanga”; non ha avuto paura di “sporcarsi le mani” in politica, ma rimanendo sempre onesto e puro; “omnia munda mundis”, metta in bocca a fra’ Cristoforo il Manzoni nel cap. 8° dei “Promessi Sposi”.

La salma di don Ruffini è esposta da oggi pomeriggio nella chiesa parrocchiale di Sant’Ilario d’Enza, dove alle 18.30 viene recitato il Santo Rosario; anche domani  alla stessa ora sarà recitato il Rosario.

La celebrazione esequiale presieduta dal vescovo Massimo Camisasca  si svolgerà  lunedì 11 marzo alle ore 15.30 presso la stessa parrocchiale di Sant’Eulalia; al temine della liturgia la salma verrà trasferita a Castelnovo ne’ Monti dove martedì mattina avrà luogo la tumulazione nel locale cimitero.

Giuseppe Adriano Rossi