Diga di Vetto, Mattia Reggiani: “E’ ora di costruirla. Dove sono finiti tutti gli studi promessi dalla Regione?”

I Consorzi Irrigui privati della Val d’Enza, denunciano per l’ennesima volta la poca concretezza della Regione ER che tanto promette, ma poco mantiene. A causa della ennesima grave siccità del 2017, era stato istituito dalla regione ER il Tavolo Tecnico Enza dove tutti i portatori di interesse dovevano indicare (con dati e documentazione adeguata)il proprio fabbisogno e la Regione ER, facendo da regia, con documento finale, firmato da tutti i componenti del Tavolo il 5/6/2018, dava i risultati di un fabbisogno idrico netto per: 1)Agricoltura di 54 milioni di mc al campo (cioè netti, quindi in Diga ne serve circa il 50% in più –totale 80 milioni di mc), 2)Industria 1,6 milioni di mc, 3)Idropotabile tra Parma e Reggio di 12 milioni di mc. Il documento finale evidenziava la necessità di realizzare un invaso dai 40 ai 70 milioni (netti)di mc.

A questo punto la Regione aveva dato l’incarico all’Autorità di bacino distrettuale del fiume Po con Segretario generale il dott. M. Berselli di studiare un quadro completo del territorio tenendo conto anche delle portate dell’Enza, degli acquiferi sotterranei e del Deflusso Minimo Vitale che conta circa nei mesi estivi 12 milioni di mc da aggiungere ai dati già citati per una somma di 80 milioni-netti- di mc (da specificare che questi sono quelli che servono, es. sul campo, ecc..)e avrebbe dovuto tener conto anche del 50% di risorsa acqua – ribadiamo che l’acqua impiegata in agricoltura non è acqua che va sprecata, perché la maggior parte ritorna nella falde sottostanti- che va a beneficio delle varie falde compreso quelle che alimentano il Centro Campi Pozzi dei Quercioli e Case Corti (Cavriago)-IREN, primaria fonte di prelievo idropotabile per la Provincia e città di Reggio Emilia (quindi in Diga-Invaso servono circa 110 milioni di mc d’acqua, l’equivalente del vecchio progetto, tuttora valido e recuperabile con solo minime integrazioni, i cui lavori erano iniziati 32 anni fa nel 1988 e fermati dalla Regione ER il 16/8/1989).

L’Assemblea del Consorzio martedì sera 28/7 ha inoltre ribadito: che la Diga-Invaso di Vetto dovrà essere multiuso, della capacità netta sugli 80 milioni di mc(Tavolo Tecnico ) e in Invaso-Diga di 110 milioni, dovrà essere una risorsa per la Montagna (opportunità di lavoro, attrattività turistica e nuove produzioni in Appennino) e quindi un forte NO ad un invaso troppo modesto (es. 20/25 milioni di mc) per generare opportunità stabili in montagna, che a quel punto pagherebbe solo i disagi.

E’ dal dicembre 2019 che stiamo ancora aspettando-come previsto da un preciso impegno/calendario- gli studi dell’Autorità di Bacino. Dove sono finiti? Quando pensava la Regione ER di renderli pubblici? Quando pensava la Regione ER di iniziare i lavori della Diga di Vetto ? (le due parole Diga di Vetto che molti non riescono proprio a dire le ha usate, dette, “sdoganate” anche il Presidente Regione Bonaccini-era presente anche l’assessore regionale agricoltura il reggiano Mammi- durante il suo intervento all’Assemblea regionale ER Coldiretti a Ferrara di mercoledì 8/luglio….).

I 10 Consorzi Irrigui Privati (che operano, quando c’è l’acqua dell’Enza o con la poca acqua che si estrae dai pozzi/falde consumando e pagando una esagerazione di energia elettrica, nei comuni di Canossa, San Polo, Bibbiano, Cavriago, Montecchio e Sant’Ilario) ricordano anche che c’era lo studio sui quantitativi di portata da Deflusso Minimo Vitale (DMV )per il torrente (non fiume) Enza con importi e dati IMPROPONIBILI, un vero oltraggio al buon senso per chi (allevatori, agricoltori..) si vede negare l’acqua per l’irrigazione a favore di un beneficio per il torrente irrilevante visto che si disperde nel manto ghiaioso del tutto permeabile. La Regione ER, applicando il DMV, non ha fatto altro che danneggiare fortemente tutto il settore agricolo della Val d’Enza non rendendo disponibile questa acqua ad un areale che da sempre soffre la carenza idrica e che ormai è allo stremo!
Dal piano acque del 2000 ad oggi la Regione ER non ha risolto niente per la Val d’Enza e siamo ancora qua ad aspettare.

Mattia Reggiani, Presidente dell’Associazione dei 10 Consorzi Irrigui privati e per il miglioramento fondiario della Media Val d’Enza (ndr, Reggiani è anche consigliere della Bonifica Emilia Centrale)