Delmonte (Lega): “Passaggi a livello in tilt. La Regione faccia qualcosa”

Gabriele Delmonte

Passaggi a livello in tilt: solo in questi giorni in alcuni attraversamenti della provincia si sono verificate attese di quasi 30 minuti a Bibbiano, lungo la linea Reggio – Ciano, e a Bagnolo in Piano, lungo la linea Reggio – Guastalla, dovute a problemi tecnici connessi alle sbarre rimaste bloccate.

Nello specifico, nel caso di Bibbiano, al passaggio a livello di via Franchetti, mercoledì 11 settembre, alle 8 del mattino, è rimasta bloccata dalle sbarre anche un’automedica che avrebbe dovuto trasportare d’urgenza il medico dall’ospedale Franchini di Montecchio verso Quattro Castella, per assistere un motociclista rimasto gravemente ferito in un incidente stradale.

“Si tratta di inconvenienti tecnici che producono disagi sensibili per i cittadini e non si capisce come mai, benché Rete Ferroviaria Italiana abbia già nel cassetto un piano di ammodernamento della rete,

tale progetto non sia ancora operativo: è ora che la Regione faccia la propria parte, provvedendo a sostenere il Programma di soppressione dei passaggi a livello di RFI sul territorio regionale, e ad attivarsi nei confronti della medesima impresa pubblica al fine di completare il programma in tempi celeri”.

Ilconsigliere regionale della Lega, Gabriele Delmonte,incalza il governo regionale al quale ricorda che “i progetti di riqualificazione o eliminazione dei passaggi a livello, che sull’intera rete regionale sono più di 400 (circa 100 dei quali privati) dovrebbero essere in corso da diversi anni”.

Guardando alla provincia di Reggio Emilia, l’esponente del Carroccio osserva come “si stiano affacciando nuove opportunità di connessione e integrazione come i collegamenti fra Verona e Mantova con Parma e Bologna, resi possibilie attraverso la stazione Alta Velocità Mediopadana”.

“In quest’ottica sarebbe opportuno ripensare, in funzione del servizio all’Alta Velocità, anche l’esercizio della rete minore diffusa soprattutto nel territorio reggiano, ora troppo penalizzata strutturalmente dalla diffusa interferenza con la rete stradale (appunto con i passaggi a livello). Occorrerebbe infatti riconsegnare al trasporto pubblico locale ferroviario nuove quote di domanda attorno all’offerta che l’Alta Velocità rappresenta e che potrebbe essere ulteriormente valorizzata da una più diffusa presenza di stazioni e fermate nei tessuti urbani emiliano-romagnoli” conclude Delmonte.