Da lunedì 12 Aprile l’Emilia Romagna torna in zona arancione

Il Ministro della Salute, Roberto Speranza, sulla base dei dati e delle indicazioni della Cabina di Regia, firmerà in giornata nuove ordinanze che andranno in vigore a partire da lunedì 12 Aprile. Passano in arancione le Regioni Calabria, Emilia Romagna, Friuli Venezia Giulia, Lombardia, Piemonte e Toscana.

Lo comunica il ministero della Salute.

Scende il valore dell’Rt nazionale a 0,92, la scorsa settimana era a 0,98. In calo anche il valore dell’incidenza dei casi ogni 100 mila abitanti che arriva a 185 dai 232 della scorsa settimana. Sono secondo quanto si apprende i due valori piu’ significativi del monitoraggio settimanale Iss-Ministero della Salute che sara’ diffuso oggi.

Secondo i dati del ministero della Salute, sono 18.938 i positivi al test del coronavirus in Italia nelle ultime 24 ore. Ieri erano stati 17.221. Sono invece 718 le vittime in un giorno (ieri 487).

Ecco le nuove regole da lunedì 12 Aprile

SPOSTAMENTI
Ci si potrà spostare all’interno del comune di residenza tra le 5 e le 22 .
Consentiti gli spostamenti verso comuni diversi (e anche verso altre regioni e province autonome) per comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute.
È sempre consentito il rientro alla propria residenza, domicilio o abitazione.
È consentito il rientro nelle “seconde case”, dentro e fuori regione.
Per ciò che concerne le visite agli amici o parenti, è consentito, limitatamente a una sola volta al giorno, recarsi in un’altra abitazione privata nello stesso comune, a un massimo di due persone, oltre a quelle già conviventi nell’abitazione di destinazione. È comunque possibile portare con sé i figli minori di 14 anni e le persone disabili o non autosufficienti che convivono con loro.

NONNI
Accompagnare i bambini dai nonni è possibile, anche se sconsigliato, perché gli anziani sono tra le categorie più esposte al contagio.

AUTO
È possibile andare in auto con non conviventi, ma i passeggeri (al massimo due passeggeri per ciascuna fila) devono stare dietro. Obbligo per tutti i passeggeri di indossare la mascherina.

RISTORANTI E BAR
Continua il divieto di consumare cibi e bevande all’interno dei ristoranti, bar, pasticcerie e gelaterie e nel luogo adiacente. La vendita con asporto è consentita senza restrizioni dalle 5 alle 18, mentre dalle 18 alle 22 è vietata alle attività che svolgono come attività prevalente quella di bar senza cucina. Continua ad essere sempre consentita la consegna a domicilio

NEGOZI
Nel rispetto delle misure di contenimento del contagio riaprono gli esercizi commerciali. Nelle giornate festive e prefestive sono chiusi gli esercizi presenti all’interno dei centri commerciali e dei mercati, fatta eccezione per le farmacie, parafarmacie, lavanderie, punti vendita di generi alimentari, prodotti agricoli e florovivaistici, tabacchi, edicole e librerie.
Riaprono estetisti e parrucchieri.

MUSEI E SPETTACOLI
Continuano ad essere sospesi gli spettacoli dal vivo, e i musei sono chiusi. Aperte solo le biblioteche con servizi su prenotazione.

SPORT
Palestre, piscine, centri natatori, centri benessere e centri termali sono chiusi, fatta eccezione per l’erogazione delle prestazioni rientranti nei livelli essenziali di assistenza per le attività riabilitative o terapeutiche e per gli allenamenti degli atleti, professionisti e non professionisti, che devono partecipare a competizioni ed eventi riconosciuti di rilevanza nazionale. È consentito recarsi in centri e circoli sportivi, pubblici e privati, del proprio comune o, in assenza di tali strutture, in comuni limitrofi, per svolgere esclusivamente all’aperto l’attività sportiva di base, nel rispetto delle norme di distanziamento sociale e senza alcun assembramento. Passeggiate e corsa consentite all’interno del proprio comune. Sospesi gli sport di contatto, tuttavia è consentito svolgere all’aperto e a livello individuale gli allenamenti.

SCUOLE
In presenza le attività didattiche di nidi, scuole dell’infanzia, elementari e medie. Nelle scuole superiori riprende l’attività didattica in presenza ad almeno il 50 per cento, e fino a un massimo del 75 per cento, della popolazione studentesca, mentre la restante parte si avvale della didattica a distanza.