“Curiosa meravigliosa”: progetto di arte pubblica a Reggio Emilia di Joan Fontcuberta

Tra i tratti caratteristici dell’essere umano c’è la sua predisposizione a guardare oltre, a scoprire ciò che ancora non conosce, la curiosità è il motore che ogni giorno spinge ad andare oltre i propri limiti. Le collezioni custodite ai Musei Civici di Reggio Emilia, uno scrigno di saperi, studi, scoperte e sperimentazioni, sono espressione e frutto di questa curiosità e di una naturale propensione alla meraviglia.

La città di Reggio Emilia, dal 30 marzo al 1 maggio, lancia una call pubblica promossa da Fotografia Europea e dal Comune di Reggio Emilia che è stanta presentata questa mattina nel corso della conferenza stampa on line a cui sono intervenuti Joan Fontcuberta artista, fotografo e curatore del progetto; Annalisa Rabitti assessora alla cultura del Comune di Reggio Emilia; Davide Zanichelli direzione della Fondazione Palazzo Magnani; Massimo Magnani dirigente area programmazione territoriale e progetti speciali del Comune di Reggio Emilia.

“Curiosa Meravigliosa” è un progetto di arte partecipativa che vedrà come protagonista proprio lo spirito di curiosità e meraviglia che è innato in ognuno di noi, coinvolgendo gli spazi della città e soprattutto i suoi cittadini e cittadine chiamati a condividere i loro scatti e selfie dedicati a ciò che alimenta il desiderio di vedere, di sapere e di conoscere: le persone, lo spazio, il mondo naturale o il mondo artificiale, il lontano e il vicino. L’obiettivo è quello di raccogliere 10.000 immagini e l’invito è quello di lasciare spazio alla curiosità per prendere parte ad una grande opera d’arte collettiva permanente, realizzata dal famoso artista catalano Joan Fontcuberta per il Palazzo dei Musei di Reggio Emilia.

Fotografo, docente, saggista, curatore e scrittore, dalla metà degli anni Ottanta Joan Fontcuberta scompiglia letteralmente il mondo della fotografia con una serie di progetti che giocano con il potere persuasivo dell’immagine, fornendo una preziosa analisi teorica, oltre che artistica, riguardante il concetto di smaterializzazione dell’immagine, la riformulazione della nozione di autore, e il ruolo delle immagini nel nostro tempo; un tempo di produzione e ricezione compulsiva, ossessiva, in cui ogni giorno nel mondo si producono miliardi di “fotografie” attraverso strumenti sempre più democratici. Nell’era dell'”Homo photographicus” tutti sono produttori e consumatori di immagini che formattano le nostre coscienze, le relazioni personali, la vita quotidiana, l’economia, e tanto altro.

Fontcuberta è particolarmente legato alla città di Reggio Emilia. Ricordiamo diverse partecipazioni in occasione del festival Fotografia Europea: la mostra “Googlegrammi, nel 2009, “Effetto Terra” nel 2015, un progetto che comprendeva le mostre pensate appositamente per i musei civici “Gastropoda” e “Secret Fauna” e infine, nel 2016, “Paralimpomena”, una mirabolante avventura della conoscenza ispirata alle collezioni dello scienziato Lazzaro Spallanzani.

Quest’anno l’artista torna a Reggio Emilia per realizzare un’opera di arte collettiva permanente da realizzare mediante una call pubblica rivolta ai cittadini e alle cittadine di Reggio Emilia e provincia senza limiti di età.

Le immagini raccolte, trasferite su tessere in ceramica, e affiancate agli oggetti presenti nelle collezioni dei musei, andranno a far parte di un foto-mosaico, un’installazione permanente open air per il Palazzo dei Musei, una scelta importante per valorizzare gli spazi pubblici che l’artista, assieme ai promotori, considera fondamentale quanto il coinvolgimento costante e attivo dell’intera comunità.

Il progetto ha un sito interamente dedicato curiosameravigliosa.it che illustra le modalità di adesione e raccoglie gli scatti dei cittadini e cittadine che vorranno aderire. Per raccontarlo verrà usato l’hashtag #CuriosaMeravigliosa.

Il 21 maggio, momento inaugurale del festival Fotografia Europea, vedrà la partecipazione di Joan Fontcuberta impegnato in una lezione dal titolo “Curiosa Meravigliosa”. L’opera finale per i Musei Civici sarà realizzata nei prossimi mesi.

HANNO DETTO

ANNALISA RABITTI Assessora alla cultura del Comune di Reggio Emilia

“Perché a Reggio Emilia un’opera d’arte pubblica e collettiva?

Per portare l’arte in strada, all’aperto, fuori dai luoghi convenzionali di esposizione, rendendola fruibile ogni giorno a tutte e a tutti. Per arricchire il nostro patrimonio di opere d’arte contemporanea, dedicando un’opera appositamente alla fotografia, una delle anime della nostra città. Per dichiarare, proprio in un anno come questo, quanto sia imprescindibile l’investimento in cultura; segnare questo tempo così strano e farlo assieme alla città, chiedendo alle persone di aiutarci, di collaborare, di essere protagonisti della creazione di una grande installazione artistica.

Per questo abbiamo scelto di farla con un grande: Joan Fontcuberta, artista raffinato ed ironico, che ama lavorare con le persone e con le produzioni collettive in un modo non convenzionale.

Joan Fontcuberta conosce molto bene la città ed il nostro Museo, che sarà uno dei punti di ispirazione dell’opera stessa, ed il suo sarà certamente uno sguardo affettuoso e profondo”.

 

DAVIDE ZANICHELLI Direzione Fondazione Palazzo Magnani

“In un periodo ancora pieno di incertezze normative, stiamo lavorando per riuscire a mantenere l’impegno di aprire la XVI edizione di Fotografia Europea il 21 di maggio. Abbiamo immaginato, tuttavia, una serie di proposte artistiche che si svincolino dalle tradizionali modalità di fruizione, pensandole in allestimenti all’aperto, in luoghi pubblici, fuori da ogni costrizione legata all’accesso e al contingentamento.

CuriosaMeravigliosa di Joan Fontcuberta si inserisce in questa strategia, aggiungendo, però, il tema della partecipazione collettiva della città: l’opera fotografica sarà un mosaico di oltre 10.000 immagini che raccoglieremo tramite il sito web che diventerà anche il diario di cantiere di una installazione permanente che porterà il linguaggio artistico della fotografia negli spazi della vita quotidiana delle persone.”

 

MASSIMO MAGNANI Dirigente area programmazione territoriale e progetti speciali del Comune di Reggio Emilia

“Quando Joan Fontcuberta ha illustrato la proposta di “Curiosa Meravigliosa” i musei di Reggio Emilia si sono candidati immediatamente alla sua attuazione perché il progetto del grande artista catalano risponde pienamente alle nostre quattro strategie di lavoro: conservare il patrimonio, produrre conoscenza, sviluppare didattica e generare ispirazione. Il museo è il luogo dei cittadini e l’ispirazione deve essere al centro delle nostre ambizioni. In questa prospettiva si inserisce l’installazione dell’opera di una artista come Joan Fontcuberta per il Palazzo dei Musei. Un’opera permanente, collettiva, capace di coinvolgere tutta la comunità reggiana attraverso i suoi scatti e di guardare con curiosità e meraviglia i nostri musei, attualizzandone gli oggetti delle collezioni e creando attorno ad essi e tra di essi narrazioni che ci rendono partecipi della loro vitalità”.

 

JOAN FONTCUBERTA

Il mio rapporto d’amicizia e professionale con la città di Reggio Emilia è iniziato esattamente nel 1980 e questa relazione si è rafforzata successivamente grazie al festival Fotografia Europea. L’idea di sviluppare questo nuovo progetto artistico “Curiosa Meravigliosa” rappresenta per me anche l’opportunità di restituire qualcosa alla città di Reggio Emilia che mi ha dato tanto.

L’opera a cui faccio riferimento si snoda su diversi livelli. Sarà composta da un mix tra tecniche fotografiche, arte fotografica e ceramica che vanno circa dal 1970 fino alle fotografie digitali, fino al mondo di internet.

Perché ogni giorno oggi si producono migliaia di fotografie? Perché dobbiamo fare sharing, condivisione del prodotto fotografico. Condividere la fotografia è una caratteristica atemporale, interseca all’atto stesso del fotografare. E la fotografia è da sempre un linguaggio, uno strumento democratico.

Penso che l’arte generale e in particolar modo la fotografia, non debbano essere frutto di un genio, di una persona chiusa magari in uno studio fotografico o tra quattro mura. L’arte e la fotografia sono un ponte che ci permette di metterci in relazione con le altre persone.

L’argomento chiave che sottostà alla mia opera è quello della Wunderkammer, la camera della Curiosità e dell’effetto Meraviglia. Il Museo con le sue collezioni declina questo termine in modo ancor più variegato. Il risultato finale sarà concreto, tangibile, ma ancora una volta congiunto: un gigantesco murales, realizzato in modo collettivo, che verrà appunto posizionato su un lato del Museo. La tecnica adottata sarà quella del fotomosaico, composto da migliaia di fotografie digitali e da alcuni oggetti della collezione del museo, trasferite sulla ceramica, antica tecnica utilizzata dai romani. Il mosaico sarà composto da più di diecimila immagini, fornite dai cittadini, che li ritraggono esattamente. Creeremo così una grande parete open-air, all’aperto, una sorta di “Facebook wall” da condividere.

Per fare circolare meglio l’immagine e renderla più chiara, noi oggi utilizziamo la fotografia digitale e quindi ragioniamo in termini di pixel. Il mosaico costituisce una metafora delle immagini digitali di oggi.

Termino con un auspicio, un augurio, sperando che questa opera d’arte possa diventare non solo un elemento iconico per la città di Reggio, ma uno specchio dei tempi, di quest’ultimo anno di pandemia che tutti insieme abbiamo attraversato”.