Crollo ponte di Genova, Delrio a FestaReggio sbugiarda le fake news. Il futuro del Pd

Non si è sottratto, Graziano Delrio, a rispondere alle domande insidiose del giornalista di Repubblica Claudio Tito ieri sera a FestaReggio. L’incipit dei quesiti è stato il crollo del ponte di Genova, per poi toccare i temi dell’immigrazione, delle privatizzazioni, del lavoro e dello stato di salute del Partito Democratico a fronte di una costante perdita di consenso.

Aveva voglia di sfogarsi l’ex Ministro dei Trasporti, ex Sindaco di Reggio Emilia e attuale Capogruppo Pd alla Camera, e il palco di FestaReggio è stata l’occasione per togliersi tanti sassolini, annunciando querele a sua tutela nei confronti di coloro che, sfogandosi per quanto accaduto a Genova, in questi giorni offenderebbero la sua persona sui social. Nemmeno un blackuot di dieci minuti che ha interrotto l’elettricità in tutta la festa l’ha fermato: il microfono è stato sostituito in tempi brevi da uno che funzionava con le pile.

“Sulla drammatica vicenda di Genova, oltre allo sciacallaggio politico, sono state dette e scritte molte cose false ed è giusto fare alcune precisazioni: 1) chi ha preso dei soldi da Benetton non è stato il Pd, ma è stata la Lega; 2) non è mai stata prorogata la concessione contrariamente a quanto dicono; 3) il M5S ha scelto di dare la colpa del crollo del ponte al PD, ma l’attuale presidente del Consiglio è stato consulente di Autosrade…noi non abbiamo niente da nascondere, né amicizie da coprire e la verità verrà sancita dalla Magistratura verso la quale attendiamo fiduciosi; 4) La tragedia del ponte è avvenuta a seguito di un cedimento strutturale, non a causa di mancata manutenzione; 5) Noi siamo mai stati informati di potenziale rischio di crollo del ponte. 6) La nostra attenzione è sempre stata massima tanto che abbiamo investito decine di miliardi”.

“E’ giusto chiedere la revoca della concessione ad Autostrade, ma avviando una procedura precisa, non come dice Di Maio “Domani revochiamo la concessione”. Detto questo, non si accettano processi da chi si è sempre opposto allo sviluppo strutturale del paese: lo fanno ovunque, in tutte le regioni, criticandoci perchè noi invece vogliamo investire nelle infrastrutture”.

La stoccata sull’eccesso di privatizzazioni non è stata condivisa da Delrio: “Non dimentichiamo che l’obiettivo è la tutela dei cittadini. Non è che tutto quello che funziona è statale. C’è spazio per pubblico e spazio per il privato”.

Infine, la perdita di consenso del PD, perchè? E’ giunta l’ora di cambiare il nome? “Assolutamente no -risponde il Capogruppo PD alla Camera-, è come con i figli: durante l’età critica magari passano momenti delicati, cosa si fa allora? Si cambia nome? No, continuano a chiamarsi Luca, Giovanni ecc.. Personalmente sono innamorato del nome “democratico” e non credo che il cambio del nome sia la soluzione dei problemi.

Errori ne sono stati fatti, certo, forse c’è stato un problema di comunicazione e vicinanza alla gente: davamo per scontato che il nostro lavoro con le riforme andate in porto fosse una risposta chiara e concreta che eravamo vicini alla gente, ma non era così e ci hanno anzi percepiti distanti”.

“Altri preferiscono fare tanti selfie e pronunciare slogan di finte promesse, ma attenzione -conclude Delrio-, il reddito di cittadinanza, l’abolizione dell’accise sulla benzina e la flax tax sono promesse vane e noi abbiamo il dovere di farlo capire, di far capire alla gente che questo Governo ad oggi non ha fatto nulla e che rappresenta un pericolo per il paese e per i cittadini”.

Tornando al Partito Democratico alla domanda sul perchè il congresso verrà fatto nel 2019 e non prima, Delrio spiega che Martina è stato eletto all’unanimità, anche da Renzi, e che attualmente è in corso una riflessione profonda per ripartire nuovamente anche con volti nuovi, a partire dagli amministratori locali che in questi anni hanno dimostrato di saper governare il territorio godendo di consenso. Fra le candidature in campo oggi c’è ufficialmente quella di Zingaretti. E una donna? “Perchè no?”, ha risposto Delrio.

Marina Bortolani, @nexstopreggio

(Foto di Fabio Zani)