Criticità nel settore agricolo, dallo sfruttamento lavorativo al problema degli animali selvatici: se n’è discusso in Prefettura

Presieduta dal Prefetto Rolli, si è tenuta oggi in Prefettura una riunione, articolata in due sezioni, nel corso della quale è stato prima affrontato il tema dell’applicazione della  normativa di settore finalizzata al contrasto dello sfruttamento lavorativo in agricoltura e del riallineamento retributivo nel settore agricolo e successivamente sono state approfondite le tematiche legate alle problematiche connesse alla presenza di lupi e animali selvatici che stanno provocando diversi danni agli allevamenti nella provincia di Reggio Emilia.

L’iniziativa, ha visto la partecipazione dell’Assessore all’agricoltura e agroalimentare, caccia e pesca della regione Emilia Romagna, Dr. Alessio Mammi, dei rappresentanti delle associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali, nonché dei Direttori dell’Agenzia Regionale del Lavoro, dell’ITL, dell’INPS e dell’INAIL.

In apertura il Prefetto Rolli ha ribadito l’importanza di approntare in agricoltura, come grande opportunità per gli imprenditori del settore, un sistema che incida sulla prevenzione e sull’osservanza delle regole, garantendo, anche in forma propositiva, la qualità del lavoro di impresa e la tutela del lavoratore, per una migliore risposta alle problematiche locali.

Sono già attive in varie province d’Italia alcune Sezioni territoriali della Rete del lavoro agricolo di qualità, che a livello nazionale – opera presso l’Istituto nazionale per la previdenza sociale (Inps) – raccoglie imprese agricole, istituzioni, associazioni dei datori e dei lavoratori.

Il Prefetto, con la riunione, ha voluto dare un segnale di attenzione al mondo dell’agricoltura e ha inteso verificare l’interesse delle associazioni di categoria e delle organizzazioni sindacali di procedere alla istituzione della Sezione territoriale, organismo introdotto dalla legge 199/2016 (Disposizioni in materia di contrasto ai fenomeni del lavoro nero, dello sfruttamento del lavoro in agricoltura e di riallineamento retributivo nel settore agricolo), anche a Reggio Emilia.

L’incontro è stato un’occasione apprezzata di confronto su come valorizzare uno strumento importante per il monitoraggio del mercato del lavoro agricolo e per la costruzione di filiere improntate al rispetto della legalità. L’Assessore Mammi ha confermato la disponibilità della Regione ad accompagnare le Aziende che partecipano alla Rete del lavoro agricolo di qualità: “Ringrazio il Prefetto dott.ssa Rolli per l’invito all’importante incontro di questa mattina. La Regione Emilia-Romagna con il 25% registra il più alto numero di imprese iscritte alla Rete del lavoro agricolo di qualità e siamo ovviamente intenzionati a lavorare per incrementare questa percentuale. La Rete del lavoro di qualità garantisce legalità delle imprese e consente la corretta concorrenza sul mercato. Ritengo ottima l’intenzione di aprire una sezione territoriale per la Provincia di Reggio Emilia. Regione già da tempo riconosce nei bandi del Piano di Sviluppo Rurale delle premialità per le imprese iscritte nella Rete del lavoro agricolo di qualità e confermo l’intenzione di proseguire la medesima strada anche per i prossimi bandi che usciranno”.

Il Prefetto ha assicurato che, anche in attesa della formalizzazione della Sezione, costituirà un Tavolo di lavoro per analizzare nel dettaglio il contesto sulla base dei dati in possesso di tutti i partecipanti alla riunione e per definire le modalità di informazione e formazione più efficaci per gli operatori del settore. L’adozione di regolari contratti di lavoro, va nella direzione di salvaguardare non solo i lavoratori, ma anche la maggioranza delle aziende agricole sane che subisce un’ingiusta concorrenza sleale. Rischio, quest’ultimo, che potrebbe aumentare in relazione all’attuale stato di emergenza.

L’attenzione si è spostata, poi, al tema della presenza di lupi e animali selvatici già affrontato nel corso di una riunione che si è tenuta nello scorso mese di settembre. Venne deciso in quella occasione di continuare a monitorare con attenzione il fenomeno per i danni che questo provoca alle attività zootecniche, fondamentali per l’economia di questo territorio e per la preoccupazione che ingenera in alcune comunità locali.

Per corrispondere all’esigenza di sensibilizzare imprenditori e cittadini ad attuare buone pratiche per una corretta convivenza con il lupo in aree agricole ed antropizzate, è stato predisposto un vademecum curato da esperti del Wolf Apennine Center e della Regione Carabinieri Forestale Emilia Romagna Gruppo Reggio Emilia, in collaborazione con il Servizio Veterinario dell’Azienda Usl di Reggio Emilia. Grazie ai dati di radiotelemetria satellitare è stato possibile valutare il comportamento spaziale dei lupi che vivono in pianura.

Il documento, che ha l’obiettivo di inquadrare brevemente la presenza del Lupo (Canis lupus) in pianura e di fornire alcune indicazioni utili per una convivenza pacifica con l’uomo e le sue attività, è stato illustrato dal Col. Bruni del Gruppo Carabinieri Forestali Reggio Emilia e dal Dr. Reggioni del Wolf Apennine Center, alla presenza del Comandante della Regione Carabinieri Forestale, Generale di Brigata Fabrizio Mari.

Nel vademecum – reperibile sul sito istituzionale della Prefettura – sono indicati i comportamenti che devono essere assolutamente evitati e vengono suggeriti i comportamenti che devono essere assunti, adeguati e rispettosi delle norme.

E’ stato fatto un lavoro di estrema sintesi per rendere il prodotto di facile lettura. Vengono forniti anche i riferimenti del Wolf Apennine Center, il centro permanente di riferimento per la gestione del lupo su scala interregionale istituito presso il Parco nazionale dell’Appennino tosco-emiliano che da diversi anni segue il monitoraggio della specie nel territorio delle province del Parco Nazionale dell’Appennino Tosco Emiliano; dell’ufficio della Regione Emilia Romagna che offre assistenza tecnica gratuita per la difesa degli attacchi da lupo mettendo a disposizione di tutte le Aziende zootecniche un tecnico esperto e di quello del Ministero dell’Ambiente Tutela del Territorio e del Mare fornisce indicazioni alle Aziende sui comportamenti da adottare e sulla prevenzione dei danni.

La dr.ssa Maria Luisa Zanni, dell’Assessorato Agricoltura, Caccia e Pesca della Regione Emilia-Romagna, fornendo un quadro delle novità delle azioni da intraprendere a fronte di un problema nuovo quale quello della presenza de lupo in pianura, ha suggerito l’adozione di comportamenti che non stimolino i lupi ad avvicinarsi e ad abituarsi alla vita in ambiente antropizzato. E’ stata anche assicurata la disponibilità della Regione ad investire in prevenzione e a finalizzare gli investimenti sulle più idonee ipotesi di soluzione del problema.  

L’Assessore Mammi ha ritenuto “rilevante l’approfondimento svolto nel corso dell’incontro sulla presenza del lupo nei nostri territori, un tema molto sentito dagli allevatori agricoli. Il piano lupi nazionale va rivisto e aggiornato: abbiamo inoltrato negli scorsi al Ministero dell’Ambiente diversi spunti e proposte per migliorarlo, in accordo con gli agricoltori e le associazioni di settore”.

 “Nel prossimo futuro la presenza del lupo in aree antropizzate sarà probabilmente sempre più frequente e dobbiamo lavorare affinché, tale presenza, venga considerata un fenomeno naturale di adattamento della specie. Per far sì che la presenza del lupo non generi conflitto è fondamentale rispettare alcune semplici pratiche che spesso sono già inquadrate in vere e proprie norme e regolamenti – ha concluso il Prefetto – ringraziando il Corpo dei Carabinieri Forestali e il Wolf Apennine Center per l’importante lavoro svolto e l’Assessore Mammi per l’attenzione che ha voluto riservare ai temi trattati nel corso della mattinata.