Crisi socio-politica in Costa d’Avorio ed elezioni presidenziali del 31 ottobre: intervista al giornalista e attivista politico Rene Kouame che vive a Reggio Emilia

Il prossimo 31 ottobre si celebreranno le elezioni che porteranno all’elezione del nuovo Presidente della Costa d’Avorio. Un avvenimento importante che rischia di passare inosservato nonostante negli ultimi 10 anni la diaspora degli ivoriani sia stata particolarmente significativa. A inizio anno l’Italia ha firmato un accordo con la Costa d’Avorio calcolando che il 10% degli immigrati giungono proprio da quel paese. Un protocollo firmato dal Ministro dell’Interno Luciana Lamorgese con il quale si stabiliscono importanti rapporti di collaborazione e obiettivi comuni.

Rene Kouame

A Reggio Emilia si contano oggi circa 150 ivoriani, fra questi spicca il nome di Rene Kouame, giornalista e attivista politico del partito d’opposizione PDCI-RDA (Parti Démocratique de la Côte d’Ivoire-Rassemblement Démocratique Africain) e segretario della sezione del PDCI-RDA dell’Emilia Romagna 1, che comprende il territorio di Reggio Emilia, Modena, Bologna e la Romagna. Alle scorse elezioni comunali era candidato al Consiglio Comunale di Reggio Emilia per la lista “Reggio E'”.
Insieme a colleghi attivisti dello stesso partito, hanno partecipato lo scorso weekend all’incontro nazionale che si è svolto nella vicina Parma per discutere e far conoscere ciò che sta accadendo in Costa d’Avorio.
NextStopReggio l’ha intervistato.

Rene, il 31 ottobre in Costa d’Avorio ci celebreranno le elezioni presidenziali. Cosa sta succedendo?
Gli ivoriani si preparano ad eleggere un nuovo presidente della Costa d’Avorio, ma l’attuale situazione politica in Costa d’Avorio assomiglia a una serie di episodi infiniti: la malafede del regime di Alassane Ouattara, il presidente uscente, mette in difficoltà lo svolgimento democratico delle elezioni.
Per le elezioni presidenziali del 31 ottobre erano in corsa 40 candidati. Purtroppo il consiglio costituzionale, che è agli ordini di Ouattara, ha rifiutato tutti questi candidati compresi quelli dell’ex presidente Laurent Gbagbo (2000-2010) e dell’ex presidente dell’assemblea nazionale Soro Kigbafori Guillaume, selezionando 4 candidati, compreso lui stesso, Konan Kouadio Bertin (KKB), l’ex presidente della Repubblica del 1993-1999 Henri Konan Bédié, e l’ex primo ministro Affi N’guessan.
Ouattara, dimentica che i tempi sono cambiati, e che gli ivoriani non vogliono più sperimentare ciò che hanno sofferto nel 2010 a causa della crisi post-elettorale, cioè la guerra.

Cioè?
Nel 1999, Alassane Ouattara sostenne un colpo di stato militare che rovesciò il presidente Henri Konan Bédié e finanziariamente una ribellione militare che causò la morte di diverse migliaia di ivoriani mentre il signor Gbagbo Laurent era ancora al potere. Ribellione durata fino al 2010, anno in cui si svolsero le nuove elezioni. Il vincitore di queste elezioni fu il presidente in carica Laurent Gbagbo, ma la comunità internazionale e la Francia “insediarono” Ouattara, molto amico dell’ex presidente Nicolas Sarkozi. A seguito di queste elezioni scoppiò una guerra senza precedenti che causò più di 3000 morti e il signor Gbagbo venne portato da Quattara dinnanzi alla Corte internazionale di Giustizia.

Anni di tensioni e guerriglie.
Non dimentichiamoci che la Costa d’Avorio del padre fondatore Félix Houphouet Boigny non aveva mai conosciuto la guerra e la barbarie che Ouattara ha attuato dal suo arrivo come mezzo politico per guadagnare potere.

Torniamo alle elezioni presidenziali. La Costituzione ivoriana non fissa un tetto massimo di due mandati?
Sì, ma quest’anno il signor Ouattara ha deciso ancora una volta di sfidare il popolo ivoriano e la comunità internazionale imponendosi per un terzo mandato, calpestando quindi la nostra Costituzione, che all’articolo 55 sancisce: “Il Presidente della Repubblica è eletto per cinque anni a suffragio universale diretto. Può essere rieletto solo una volta“.

Ciò nonostante Quattara si candida per la terza volta.
Esatto, e da quando Alassane Dramane Ouattara ha annunciato la sua candidatura, si sono svolte diverse manifestazioni pubbliche, proprio per il rifiuto di questa candidatura, causando già 35 morti sul territorio nazionale. Nonostante l’intervento di diverse ONG e istituzioni internazionali, come l’Unione Europea e l’Africa, Ouattara persiste con la sua campagna elettorale. Intanto i suoi oppositori hanno attivato il boicottaggio e la disobbedienza civile per bloccare il processo elettorale.

Qual è il vostro auspicio?
Siamo convinti che le elezioni non si debbano celebrare il 31 ottobre 2020. Speriamo che vengano annullate con un’opposizione decisa e unita.

Marina Bortolani, @nextstopreggio


(Nelle foto, Rene Kouame durante incontri in Italia insieme ad altri attivisti politici del partito PDCI-RDA -Parti Démocratique de la Côte d’Ivoire-Rassemblement Démocratique Africain-)