Crisi Covid, “La sola “potenza di fuoco” è quella delle diseguaglianze sociali”

La bolsa retorica della “potenza di fuoco” e del “siamo sulla stessa barca” che da mesi accompagna la altrettanto retorica narrazione del governo M5S- PDLeu, con cui mai nella storia si era visto un tale sostegno economico alle difficoltà degli italiani, si infrange sulla realtà. E soprattutto sui numeri. Della serie la balle stanno in poco posto. Dall’inizio dell’emergenza covid la povertà in Italia è aumentata del 114%. Secondo le stime della Banca d’Italia, le famiglie più povere subiranno il doppio delle perdite rispetto a quelle delle famiglie più ricche. La diseguaglianza ha già raggiunto il livello massimo dal 2009. Nonostante ciò SACE ha approvato in tempi record la concessione della garanzia statale sul prestito da 6,3 miliardi di euro al gruppo FCA. La cui sede fiscale non è in Italia, occorre ricordarlo ancora una volta.

La conferma di come la ex Fiat socializza le perdite in Italia, in modo particolare sulla pelle dei lavoratori, mentre privatizza i profitti nei paradisi dove si pagano meno tasse. La tassazione sui redditi da lavoro dipendente oggi viene usata per garantire i profitti dei capitalisti, realizzando un enorme trasferimento di ricchezza dal basso verso l’alto: di fatto i debiti di Fiat li pagheranno i lavoratori e gli italiani. E li pagheranno due volte, primo come lavoratori e poi come cittadini. Per non parlare poi dei 150 milioni destinati alle scuole private, ma questo è un altro discorso ancora.

Non c’è che dire, i padroni, con Confindustria in testa, pretendono e ottengono subito aiuti miliardari, anche a discapito di tanti piccoli artigiani, mentre milioni di lavoratori fanno la fame, rischiano il posto e persino la salute, poiché la maggior parte delle aziende sono “esentate” da qualsiasi controllo conseguente all’emergenza sanitaria. Il prezzo di questa crisi economica, come tutte le altre del resto, è evidente come venga scaricato sui lavoratori, in quanto porterà più disoccupazione, tagli ai salari e ancora meno diritti.

La sola “potenza”, poco importa se sia di fuoco o no, vista fino a qui, è quella delle diseguaglianze sociali tra chi era in difficoltà e diventerà ancora più povero, e chi era ricco e con la crisi lo diventerà ancora di più. È vero “siamo sulla stessa barca”, dove i lavoratori e le famiglie remano, mentre i padroni guardano con l’aiuto della politica.

Alessandro Fontanesi, Reggio Emilia