C’è una nuova moda fra i reggiani e non solo. Quella di pensare di “farla franca” alla faccia del Covid. Di cosa si tratta nello specifico?
Di una mentalità. “Non faccio il test perchè se sono positivo mi obbligano a stare chiuso in casa” è il nuovo tormentone che si sente sempre più spesso. Posto che nessuno è obbligato a sottoporsi al tampone o ai test sierologici (salvo i casi previsti dalla normativa per ragioni di lavoro), anche chi effettua oggi il test e risulta negativo, potrebbe essere contagiato il giorno stesso o nei giorni successivi e contagiare a sua volta.
Pensare di poter essere stato contagiato e non fare volutamente il test per non essere costretto a stare chiuso in casa, alimenta la possibile diffusione del virus (se si è positivi) e quindi anche dei decessi.
E’ bene a questo punto ribadire e chiarire cinque semplici punti consigliando comunque di ripassare ciò che prevede l’ordinanza regionale (leggi qui).
Non essendo stato trovato individuato un vaccino specifico, di Covid SI PUO’ ANCORA MORIRE.
- Il Coronavirus non è stato sconfitto e c’è gente che, purtroppo, continua a morire. Non a caso fa notizia quando si registra l’assenza di decessi.
- I dati attuali sono confortanti: il virus è più debole e i contagi più difficili rispetto al periodo della fase 1 d’emergenza, ciò non significa assolutamente che sia venuta a mancare la possibilità di contagio.
- Rimane ferma la regola di utilizzare la mascherina protettiva (nei casi previsti dall’ordinanza regionale) rispettando le distanze di sicurezza.
- Continuano a valere le regole previste dalla normativa regionale sulle attività che si possono fare e in che modo: dalle attività sportive, motorie, ludiche ecc…
Ricordiamo che il Coronavirus non è stato sconfitto: abbassare la guardia con comportamenti non rispettosi delle regole stabilite grazie anche al contributo di persone autorevoli di scienza può diventare pericoloso per tutti.
nsr
