Cooperative e Finanza: Seminario Confcooperative Reggio Emilia e Legacoop Emilia Ovest su Foncooper, Cooperfidi e CFI

L’accesso ad adeguate risorse finanziarie, così come ad appropriati meccanismi di garanzia, assume sempre più un ruolo centrale per lo sviluppo delle imprese.Il seminario molto partecipato, promosso congiuntamente da Confcooperative Reggio Emilia e Legacoop Emilia Ovest ha approfondito le opportunità, le risorse, le modalità operative di tre strumenti rivolti alle imprese cooperative che assicurano risorse per gli investimenti, ma anche garanzie per l’accesso al credito: Foncooper,  CFI e Cooperfidi.

I lavori, sono stati aperti da Daniela Cervi, responsabile dell’Ufficio economico e finanziario di Legacoop Emilia Ovest, e coordinati da Vanni Ceccardi, direttore Servizi Confcooperative/Unioncoop Reggio Emilia.A seguire, si sono tenuti gli interventi di Angela Soverini (responsabile Interventi per l’accesso al credito delle PMI della Regione Emilia-Romagna) e Silvia Marsili (Artigiancassa, responsabile Ingegneria finanziaria), incentrati su Foncooper; di Cooperfidi ha parlato Francesco Maccione (responsabile nazionale Area mercato e della sede regionale di Cooperfidi Italia),  mentre su CFI (Cooperazione, Finanza, Impresa) è intervenuto Alessandro Viola.

Il fondo rotativo Foncooper nasce con il Titolo I°  della Legge Marcora (Legge n°49 del 1985) per mettere a disposizione delle imprese cooperative risorse per svilupparsi e consolidarsi. Da alcuni anni il fondo è stato regionalizzato e il  3/7/2019 è stata sottoscritta la Convenzione tra la Regione Emilia-Romagna eArtigiancassa, in qualità di mandataria del RTI costituito da Artigiancassa S.p.a. e UniCredit S.p.a. per la gestione del Fondo Foncooper.

Il fondo interviene con  finanziamenti agevolati riservati alle società cooperative che rispettano i parametri delle PMI, operanti  in tutti i settori, con la sola eccezione delle cooperative di abitazione.
Punto di forza di questo strumento sono i tassi di interesse particolarmente agevolati e un elenco di spese ammissibili  molto ampio, con copertura fino al 70% dell’investimento per un importo massimo di 2 milioni di euro. A partire dal 9/7/2019 è possibile presentare domanda di ammissione al Fondo tramite piattaforma on line.

Il Titolo II° della Legge Marcora prevedeva la costituzione di  società, partecipate dal Ministero, per intervenire con risorse pubbliche nel capitale sociale di cooperative di lavoro, che facessero ripartire attività di aziende in crisi (quello che oggi chiamiamo workers buy out).
Così nacque la società che oggi è CFI, acronimo di Cooperazione Finanza Impresa; era nata come Compagnia Finanziaria Industriale, ha ampliato l’ambito di attività anche alle cooperative sociali, e con l’unificazione, avvenuta pochi  mesi fa, di Soficoop è ora l’unico soggetto “finanziaria Marcora”.

Nei 30 anni passati ci sono state varie vicissitudini legate alla Legge Marcora, tra cui il blocco dell’operatività per procedura di infrazione da parte della Commissione Europea per aiuti di stato che ha necessariamente determinato una sua riformulazione.
Oggi è uno strumento che dimostra ancora grande vitalità e potenzialità.
E’ uno strumento di politica attiva del lavoro che si basa (sia per il titolo 1 che per il titolo 2) su una logica di rotazione delle risorse messe a disposizione.

Il terzo strumento di cui si è parlato questa mattina è Cooperfidi, il confidi nazionale dell’Alleanza delle Cooperative Italiane, specializzato nel rilascio di garanzie a favore delle Banche e degli Istituti Finanziari che erogano credito.
Cooperfidi da 10 anni è diventato uno strumento nazionale (fusione dei Confidi Regionali) e questo ha consentito nel 2016 di essere iscritto all’Albo Unico degli Intermediari Finanziari (art 106 Tub) sotto la vigilanza di Banca d’Italia.
Cooperfidi opera in tutti i settori (agricoltura, industria, terziario) e ha convenzioni con tutti i principali Istituti di credito.

Gli  strumenti presentati – Foncooper,  CFI e Cooperfidi –  rappresentano tre fondamentali riferimenti destinati a finanziare le imprese cooperative, che si vanno ad aggiungere alle risorse messe a disposizione da altri strumenti del sistema cooperativo, in primis i fondi mutualistici Legge 59/92 (Coopfond, Fondo Sviluppo, General Fond), ma anche finanziarie  cooperative (come CCFS, finanziaria nazionale di Legacoop), e il sistema delle Banche di Credito Cooperativo.

F.B.