Contagi covit nelle strutture per anziani e accesso agli atti: la risposta dell’Asp Reggio Emilia

Raffele Leoni, Presidente ASP Reggio Emilia Città delle Persone

L’Asp Reggio Emilia-Città delle Persone ha risposto con una nota alla richiesta di accesso agli atti pervenuta in Comune depositata da Cinzia Rubertelli (leggi qui). Di seguito il testo.

“In riferimento alla richiesta si comunica che i dati relativi alla positività al COVID 19 sia di ospiti che di lavoratori delle strutture gestite dall’ASP sono dati di natura sanitaria che potranno essere divulgati d’intesa con la autorità sanitaria sulla base di verifiche in corso. Al 31 marzo i casi di positività accertati tra gli ospiti erano 19 ma siamo in attesa del riscontro di ulteriori esiti di tamponi che sono stati eseguiti anche in via precauzionale in modo massiccio nei giorni scorsi, mentre per i dipendenti in malattia a quella data solo 1 caso aveva comunicato l’avvio di una pratica di infortunio per COVID. Tale numero è quindi destinato ad incrementarsi. Anche rispetto ai decessi degli ospiti con riscontro di presenza di COVID sia che si siano verificati in struttura o in reparti ospedalieri valgono le stesse considerazioni sulla natura sanitaria di tali dati.

A prescindere dalla causa del decesso, nelle strutture residenziali per anziani di ASP, rispetto a totali n. 592 posti letto autorizzati, a cui si aggiungono anche 70 posti utilizzati di casa di riposo, nel primo trimestre 2020 (1/1 – 31/3/2020) si sono registrati n. 72 decessi, con un incremento sull’analogo periodo dello scorso anno di n. 10 unità.

Si precisa che, in caso di sintomatologia compatibile tra gli utenti, si è provveduto, nel caso di necessità, oltre all’attivazione di percorsi terapeutici messi in campo dal personale sanitario, all’invio al pronto soccorso o a proporre il ricovero ospedaliero; ovvero a segnalare eventuali casi sospetti per le indagini e gli esami di competenza al Servizio di Igiene pubblica dell’AUSL.
Tutte queste azioni hanno tenuto in considerazione le caratteristiche dell’utenza da noi assistita, la cui età media è di circa 85 anni, spesso con situazioni di pluripatologie e con condizioni di fragilità dipendenti da non autosufficienza fisica o sensoriale o psichica. L’eventuale riscontro di casi positivi tra gli ospiti di una struttura o di un nucleo ha comportato l’adozione di ulteriori misure di sicurezza, integrative delle disposizioni generali emanate in data 24/2 – 28/2 – 1/3, 6/3 in applicazione dei DPCM e ordinanze nazionali, regionali e locali, per attuare la realizzazione di zone protette e di rafforzamento specifico delle misure di protezione individuale e collettiva dal rischio di contagio, in coerenza con le indicazioni delle autorità sanitarie e della Regione Emilia Romagna.

Dell’eventuale presenza di casi di positività sono stati informati con comunicazioni ufficiali i dipendenti della struttura interessata, i RLS, il medico competente, il RSSP ed i familiari degli ospiti della struttura o del nucleo interessate (anche attraverso comunicazioni telefoniche, stante il divieto, per loro, di accesso alle strutture), ferme restando le comunicazioni individuali che sono continuate ad intercorrere tra i medici e personale della struttura con i singoli parenti, per informazioni e aggiornamenti sullo stato di salute dei propri cari per i quali è stato attivato anche un servizio di video chiamate. Con separate comunicazioni sono stati informati dell’esistenza di presenza del virus i fornitori di servizi esterni”.

nsr