Convegno Almirante, Eboli attacca la DC: “Ha seminato odio, anche sui fatti del 7 luglio”

Si è svolta pacificamente e senza alcuna contestazione la conferenza organizzata da Gioventù Nazionale (movimento giovanile di Fratelli d’Italia) presso l’albergo delle Notarie a 30 anni dalla scomparsa di Giorgio Almirante. Sicurezza e ordine pubblico garantiti dalla Digos di Reggio Emilia e Carabinieri.

Diversi gli esponenti politici del centrodestra presenti: l’On. Foti, Massimiliano Camurani, Roberta Rigon, Renato Braccini, Elena Diacci, Frank Sartini, Alessandro Aragona, Luca Tadolini.

Scopo dell’incontro “raccontare la figura storica di Almirante per comprendere assieme quale sia la sua eredità che la politica attuale deve avere l’opportunità di cogliere”.

La conferenza è stata moderata da Giuseppe Miguel Manzotti, Presidente Gioventù Nazionale Reggio Emilia che, dopo aver presentato gli ospiti, ha ringraziato il consigliere comunale PD Dario De Lucia per aver dato visibilità e pubblicità all’incontro a seguito dell’accusa pubblica di provocazione avendola organizzata il giorno della commemorazione del Martiri del 7 luglio. “Non corrispondeva al vero -ha precisato Manzotti-, è stata quindi un’accusa falsa e ingenerosa che ha trascinato nella polemica anche i famigliari di Almirante, ma di fatto ci ha fatto molta pubblicità”.

Prima di dare la parola al prof. Giuseppe Parlato, presidente della Fondazione Spirito, l’iniziativa è stata aperta da Marco Eboli, già consigliere comunale del M.S.I e autorevole protagonista della destra reggiana.

“Non restaurare e non rinnegare”, Eboli ha tracciato il profilo di Almirante ricordando l’impegno politico e istituzionale di quando a 34 anni Giorgio Almirante varcava le porte del Parlamento: “Già nei suoi primi discorsi diceva che non bisognava ripetere gli errori del fascismo, ma che allo stesso tempo non andava rinnegato. Era lungimirante, un uomo del dialogo che credeva fortemente nel rispetto della democrazia”. Poi una stoccata alla Democrazia Cristiana circa i fatti del 7 luglio a Reggio Emilia: “Su quella vicenda Almirante contestò Fanfani quando disse che si trattava di una lite fra opposti estremisti, ricordando anzi che il Movimento Sociale aveva appoggiato il governo monocolore, mentre i socialisti volevano scardinare il governo Tambroni” (ndr, da non dimenticare il fatto che il governo monocolore democristiano formato da Tambroni ottenne la fiducia della Camera, con una maggioranza di soli tre voti (300 sì e 297 no) grazie all’appoggio determinante dei deputati missini). “La Democrazia Cristiana ha seminato odio in tutta la storia della Repubblica italiana”.

Eboli, dopo aver ricordato alcuni episodi storici dell’attività parlamentare di Almirante, ha evidenziato come rappresentasse “una vera e propria comunità di persone, portatore di un progetto politico importante, ciò che manca oggi nella politica attuale”.

Infine la lungimiranza sui vitalizi: “Almirante era contrario. Per lui il ruolo del deputato non doveva essere un lavoro, ma un servizio”.

Mb, @nextstopreggio