Commemorata in città la tragedia avvenuta nella miniera di Marcinelle l’8 Agosto 1956

Al Parco della Pace, si è tenuta oggi la commemorazione della tragedia avvenuta l’8 agosto 1956 nella miniera di Marcinelle, in Belgio. Hanno preso la parola il giornalista Stefano Morselli, l’assessore comunale Lanfranco De Franco e la sindacalista Elena Strozzi, della segreteria provinciale Cgil.
Di seguito riportiamo l’intervento a cura di Filef Reggio Emilia.

“Nonostante il forte rallentamento delle attività produttive durante il periodo del cosiddetto lockdown, secondo i dati Inail nel primo semestre 2020 ci sono stati in Italia 570 incidenti mortali sul lavoro. Addirittura il 18,3% in più rispetto a un anno “normale” – detto tra virgolette, trattandosi di statistiche drammatiche e insopportabili – come il 2019. In un periodo del tutto “anormale”, come appunto ii primi mesi del 2020, durante i quali le denunce di infortunio – pur sempre in quantità sterminata: 244.896 – sono state comunque quasi il 25% in meno rispetto ai primi sei mesi dell’anno scorso.

Non sappiamo se, tra le vittime del lavoro dei mesi scorsi siano esattamente conteggiati anche i tanti medici e infermieri che hanno perso la vita combattendo in prima linea contro contro l’epidemia. Se non fossero già conteggiati, andrebbero certamente aggiunti l tragico elenco, perché non esiste alcun dubbio che siano morti svolgendo il proprio lavoro.

In ogni caso, si tratta di numeri terribili. Nel nostro piccolo, in questa cerimonia, lo diciamo ogni anno. E ogni anno diciamo che no, non è accettabile, non bisogna rassegnarsi. Eppure, rieccoci qui, anche quest’anno, a ricordare e onorare questo elenco di caduti sul fronte del lavoro. Un elenco chissà quanto più lungo sommando coloro che sono morti in altri Paesi. Non a caso, usiamo l’espressione “fronte del lavoro”, come se si trattasse di una guerra. In effetti, è come se lo fosse: una guerra per di più infinita e, paradossalmente, in tempo di pace.

Era tempo di pace anche quel giorno dell’estate 1956 – l’8 agosto, come oggi – nel quale 256 lavoratori di 12 nazionalità diverse, tra i quali 132 italiani, trovarono orrenda morte nella miniera Bois du Cazier, a Marcinelle, in Belgio. Tante volte, ritrovandoci qui, abbiamo rievocato il contesto storico e politico, le cause e le conseguenze della strage. Dante Bigliardi, storico fondatore e presidente di Filef Reggio Emilia, volle che la nostra associazione commemorasse ogni anno quella tragedia, per rendere doveroso omaggio non solo a quelle vittime, ma a tutte le vittime del lavoro, in Italia e nel mondo. E tra loro, ovviamente, a tanti emigrati italiani che, andando a lavorare all’estero, cercavano una vita migliore e, invece, hanno trovato la morte. Così come è capitato anche a tanti immigrati venuti in Italia da altri Paesi, con la stessa speranza e, purtroppo, con lo stesso destino.

In realtà, non è un destino, ma troppo spesso la conseguenza tragica del mancato rispetto delle leggi e della sicurezza, del lavoro nero, irregolare, precario, del liberismo sfrenato e dello sfruttamento. E’ quindi giusto continuare tenacemente a denunciare questo flagello, davanti a questo piccolo monumento come in qualsiasi altro luogo e momento nei quali possiamo far sentire la nostra voce e il nostro impegno. Per i diritti, per la sicurezza, per la salute delle lavoratrici e dei lavoratori, di qualsiasi nazionalità, colore, religione. Filef Reggio Emilia c’è e continuerà a fare la sua parte, per quanto sa e per quanto può”.