REC: “Grillo mette in scena la ”vittimizzazione secondaria”. Il M5S di Reggio Emilia si dissoci ufficialmente dal triste e vergognoso spettacolo del comico”

“Ogni singolo sforzo che le lotte femministe fanno in questo mondo di cultura patriarcale, per farci compiere un passo in avanti verso una società inclusiva e paritaria, sembra tanto più titanico di fronte a vicende che ci fanno fare 10 passi indietro sulla strada della civiltà.

Grillo sbraita, urla, inveisce, con la teatralità che lo contraddistingue, avvalendosi della sua posizione di potere mediatico, di uomo che ha sempre potuto dire quello che gli passava per la testa,senza alcun contraddittorio, abusando della sua posizione di visibilità per elevarsi al di sopra delle indagini della magistratura, difendere il branco, e senza mezzi termini etichettare come bugiarda la presunta vittima per aver denunciato 8 giorni dopo il fatto.

8 giorni.

Sarebbe buffo, se non fosse tragico, che si è contraddetto da solo: nel 2019 è stata approvata una legge, proposta da M5Stelle, nella persona di Alfonso Bonafede, che si chiama CODICE ROSSO in cui sono stati modificati alcuni punti del codice penale in merito a violenza e abusi. Tra le modifiche la legge ha stabilito l’aumento fino a UN ANNO del tempo per denunciare uno stupro, che fino al 2019 era di 6 mesi.

Grillo se ne sarà dimenticato e col suo raccapricciante spettacolo ha messo in scena il meccanismo che la psicologia definisce della ”vittimizzazione secondaria”, tipico della cultura dello stupro, che dirige la linea dei media e serpeggia addirittura nei tribunali: per una donna denunciare una violenza equivale troppo spesso ad essere processata come complice consenziente quando non addirittura istigatrice.

Sono i comportamenti come quello tenuto da Grillo, di negazione e accusa, di estensione della violenza già subita, che disincentivano le vittime a denunciare, o nella migliore delle ipotesi, a decidere di farlo molto tempo dopo, quando riescono a ritrovare le forze, la consapevolezza, quando l’amor proprio sconfigge il senso di vergogna.

E come potrebbe essere diversamente? Viviamo in una società che educa le figlie a stare attente a dove andare, come vestirsi, a ”non mettersi nei guai”, ma non i figli a rispettare il rifiuto e ”a non mettere nei guai”.
Ricordate in occasione della festa della donna il manuale di autodifesa che Conad dava in omaggio con la spesa? L’obiettivo era insegnare alle donne come non essere delle facili prede. Da sempre si inculca in ragazze e donne, il messaggio che sono esse stesse le responsabili del male subito, perchè lo hanno permesso.

Questa la comunicazione, ma anche il pensiero comune. Grillo lo ha espresso, urlandolo, e come rappresentate di un partito di governo ha tramutato la vicenda privata in un fatto politico.

La violenza verbale che ha usato è l’ ennesima prevaricazione patriarcale nei confronti, non solo della vittima in questione, ma di tutte le donne.
Ed è ora di dire basta.

E’ ora che tutt* ci dissociamo da dinamiche di violenza culturale.

Per questo come REC chiediamo fortemente che i rappresentanti del Movimento 5 Stelle di Reggio Emilia prendano esplicitamente e ufficialmente le distanze dal triste e vergognoso spettacolo del comico”.

Reggio Emilia in Comune

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