Centro culturale islamico a Casalgrande: polemiche e progetto futuro

Sta diventando sempre più realtà l’ipotesi di un importante centro culturale islamico polifunzionale che potrebbe nascere a Veggia di Casalgrande, dove è stata acquistata all’asta un’area sulla quale sorgono alcuni edifici e che si interseca fra via Mulino e vicolo Rocca.

La proprietà sarebbe la medesima che l’anno precedente aveva acquistato a Fiorano un’area di 2mila metri quadri di terreno edificabile per costruire il centro culturale “Al Medina” (nella foto qui a fianco). Il progetto venne ideato e presentato presso il comune modenese dalla comunità islamica di via Cavour a Sassuolo.

Si trattava di un importante centro polifunzionale che sarebbe dovuto sorgere nella zona industriale, con un campo da calcio, ristorante, bar, sala convegni e struttura dove organizzare corsi di lingua araba. Un progetto di una certa rilevanza che avrebbe potuto richiamare interessati anche da fuori provincia.

Alla notizia i residenti delle vie adiacenti quell’area insorsero creando un comitato formato da circa 30 famiglie. A preoccupare, i problemi di viabilità e gestione del traffico, e l’ipotesi che il centro polifunzionale diventasse un luogo di culto al posto della moschea di via Cavour: “Noi siamo apartitici e aconfessionali -dichiararono gli attivisti del comitato- (fonte: Gazzetta di Modena del 27 giugno 2016) e abbiamo assoluto rispetto della comunità islamica, ma non possiamo non notare come nelle ipotesi che circolano ci siano diversi punti oscuri. Chiediamo alla comunità di confrontarsi con noi”.

Il presidente della comunità islamica Icham Ouchim intervenne per chiarire gli intenti del progetto spiegando che non si sarebbe trattato di una moschea, ma di un punto di riferimento per l’intera comunità islamica aperto a tutti (fonte Fiorano Oggi 11 ottobre 2016). Le preoccupazioni e attività dei cittadini perplessi circa la realizzazione del centro polifunzionale proseguirono però incessantemente. Fino alla notizia dello stop al progetto. “Il centro culturale islamico di via Cavour ha venduto il terreno di via Ruini a Fiorano a Emilceramica che allargherà così i propri spazi produttivi (fonte: Sassuolo Oggi del 10 aprile 2017). Il progetto prevedeva la realizzazione del centro polifunzionale “Al Medina”, osteggiato dai cittadini che temevano disagi alla viabilità. L’accordo con l’azienda, a cui si è arrivati anche grazie all’intermediazione del Comune di Fiorano, prevede che la comunità islamica cerchi uno spazio più idoneo altrove”.

Quale area più idonea hanno quindi individuato i membri della comunità islamica sassolese? Considerando che la stessa comunità aveva già acquistato all’asta un’area a Veggia di Casalgrande di dimensioni simili a quella di Fiorano, potrebbe progettare la realizzazione del centro culturale polifunzionale sfumato nel modenese?

Pare di sì, dagli incontri informali avvenuti in Comune a Casalgrande si è parlato di un centro interculturale, di una struttura che raccolga attività del territorio volta all’integrazione.

Uno scenario che delinea un dejà-vù, ricapitolando: 1) la comunità islamica sassolese aveva comprato un’area per fare un importante centro culturale polifunzionale a Fiorano. I cittadini insorgono e successivamente il progetto sfuma definitivamente nell’aprile scorso; 2) la stessa comunità, proprio mentre tramonta l’ipotesi a Fiorano, acquista un’area a Veggia di Casalgrande, simile per dimensioni a quella che avevano acquistato nel modenese; 3) iniziano approcci informali con l’amministrazione di Casalgrande (ndr, quando si intende realizzare qualcosa di importante si parte sempre da una fase embrionale e spesso da colloqui informali con le istituzioni) per uno scambio di comunicazioni relative a quell’area acquistata a Veggia; 4) i cittadini della zona ceramiche ne parlano, emergono perplessità e polemiche sempre più accese.

Un’ipotesi che non solo sta facendo discutere i cittadini di Casalgrande, ma che ha portato ignoti la settimana scorsa ad appendere due teste di maiale sui cancelli dell’ex mattatoio di Veggia, gesto che appare come un’intimidazione nei confronti della comunità musulmana: “E’ inqualificabile, fa il paio con lo striscione xenofobo di qualche giorno fa, pensato da chi vorrebbe farci ripiombare in epoche buie della nostra storia”, ha dichiarato il Sindaco Alberto Vaccari.

Sulla vicenda è intervenuto anche il parroco di Casalgrande, Don Luigi Rossi, che durante l’omelia del 25 Aprile ha invitato i fedeli a non avere pregiudizi cercando i punti di unione con il prossimo (ndr, anche di credo religioso differente). Una posizione totalmente diversa da quella del “collega” Don Carlo Taglini, parroco a Sat’Antonino e Veggia che invece aveva detto: “La nascita di un centro culturale islamico in un territorio dove risiedono già il 20% di extracomunitari, rischia di far esplodere una bomba sociale”.

Quale sarà quindi il futuro dell’area di Veggia di Calsalgrande acquistata dalla comunità islamica affinchè venga realizzato l’insediamento di un importante centro culturale islamico polifunzionale?

Per il momento occorre attendere. Le istituzioni pare siano favorevoli all’ipotesi. Analogamente anche attivisti islamici che risiedono fuori dalla nostra regione (ndr, in particolare nel nord italia) potrebbero tifare fortemente per la realizzazione di esso.

Marina Bortolani, @NextStopReggio