Celebrazioni del 4 novembre e la mostra “La Grande Guerra dei Carabinieri”

La data ricorda la fine, vittoriosa per l’Italia, della prima guerra mondiale. 650.000morti, il 12% delle vittime totali, 2 milioni di feriti solo in Italia, il 4% della popolazione, mentre in Europa furono 10 milioni i militari ed altrettanti i civili caduti.

Ben poca cosa se si pensa ai 500 milioni di infettati ed ai 70 milioni di morti, il 4% della popolazione mondiale, che in tutto il mondo vi furono a causa della pandemia detta influenza spagnola, peggiore anche della peste nera del 1600, che viene indicata come conseguenza della guerra e che colpì prevalentemente la fascia dai 25 ai 35 anni d’età.

Con la firma della resa l’Impero Austro-Ungarico e la Germania si arrendevano alle forze alleate dopo 4 anni di guerra, tre per l’Italia che la iniziò nel 1915.

Il 2018 è l’anniversario del centenario della fine di quella che fu considerata una delle guerre più crudeli e vaste mai combattute. In tutti i paesi e città vi sono lapidi, monumenti, zone dedicate nei cimiteri, viali del ricordo, a chi la combattè e cadde. Come tutti gli anni anche in questo si commemorerà l’anniversario.

A Reggio Emilia si è iniziato oggi con la SS Messa celebrata in Ghiara in ricordo dei caduti dell’Arma dei Carabinieri seguita dall’inaugurazione di una bella mostra al piano terra del museo del Tricolore, ingresso da piazza Casotti, che durerà solo fino al 10 novembre, dedicata all’impegno dell’Arma nel conflitto.

Si prosegue sabato 3 novembre in sala del Tricolore, alle 10,30, con una celebrazione a cura di Assoarma, il coordinamento di tutte le associazioni d’Arma reggiane, che frammezzerà il ricordo storico a cura di Giuseppe Adriano Rossi con momenti musicali dei pezzi più conosciuti all’epoca cantati dai cori Vovilassù di Toano e Merulo e suonati dagli allievi del Peri.

Infine, domenica 4 novembre, la conclusione con la SS Messa in duomo alle 9,45, il corteo alla fine e la commemorazione ufficiale in p.za della vittoria,alle 11.00, con le autorità, i Gonfaloni, le Bandiere ed i Labari delle associazioni d’arma che nacquero dopo la guerra proprio sulla spinta emotiva di quel terribili evento.

Ovviamente tutta la popolazione, che sicuramente ha avuto nonni e/o parenti caduti o feriti o partecipanti, è invitata a partecipare a questi momenti di ricordo collettivi.

Fabio Zani