Bullizza ed estorce denaro ai minori: si aggrava la posizione di un adolescente della Bassa reggiana

Si aggrava la posizione di un minorenne del reggiano l’estorsione che l’aveva visto finire al centro di prima accoglienza di Bologna era la punta di un iceberg: Carabinieri accertano una decina di ulteriori casi.

Un adolescente di Novellare i primi di novembre era finito all’Istituto Penale per Minorenni di Bologna per aver, da qualche tempo, taglieggiato un coetaneo. Una triste vicenda che, come sospettato dai carabinieri della locale stazione che hanno condotto le indagini, non era un caso isolato, ma una condotta abituale che ha visto nel tempo il bullo in erba compiere analoghe condotte estorsive nei confronti di altri studenti minorenni in almeno altri dieci casi accertati.
L’ultimo caso che ha portato a scoprire la condotta seriale del minore finito nei guai è avvenuto alla fine di ottobre, quando la vittima, tramite un conoscente comune, si era rivolto a quello che poi si è rivelato essere un estortore, per l’acquisto di una sigaretta elettronica. Da qui l’inizio dei suoi guai. La vittima, che aveva poi rinunciato all’acquisto del prodotto, ha infatti cominciato a subire minacce che lo hanno costretto a consegnare al taglieggiatore, in più trance, complessivamente 900 euro. Addirittura, non riuscendo a far fronte ai pagamenti con i suoi risparmi, il ragazzino si era visto costretto a rivolgersi a un suo amico dal quale si era fatto prestare parte del denaro.
Gravi e ripetute le promesse di ritorsioni rivolte al ragazzino, che andavano da quelle di farlo picchiare da altri ragazzi più grandi, alle vere e proprie minacce di morte.

I genitori della vittima, una volta ottenute le confidenze del figlio avendo notato un comportamento strano, si erano rivolti ai Carabinieri i quali, all’ennesima richiesta estorsiva, si era presentati all’incontro fermando il taglieggiatore subito dopo lo scambio del denaro.
La conseguente perquisizione domiciliare aveva consentito inoltre di recuperare parte dei soldi precedentemente consegnati dalla vittima e di sequestrare il suo telefono cellulare sul quale erano ancora memorizzati molti dei messaggi minatori.

Durante le indagini sono poi venuti alla luce altri diversi analoghi casi. Secondo quanto sinora accertato ammonterebbero ad alcune migliaia di euro le somme estorte alle vittime dal taglieggiatore adolescente che agiva, in prevalenza, con un modus operandi standard. Inizialmente si rendeva disponibile a fare da tramite per l’acquisito di sigarette elettroniche per poi chiedere soldi alle giovani vittime che per paura di ritorsioni non avevano denunciato le angherie subite da tempo.

nsr