Bimbo malato oncologico incontra Fedez grazie alla Dott.ssa D’Abbiero e riesce ad affrontare nuovamente le cure

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Dott.ssa Nunzia D'Abbiero

Questa storia è una di quelle che non solo commuovono, ma rendono orgogliosi noi reggiani nel sapere che qualcuno dei nostri ha fatto del bene -ma tanto bene- a qualcun altro. A un debole, un indifeso. A un bimbo che a sette anni e che sta lottando contro il cancro.

Si tratta della Dott.ssa Nunzia d’Abbiero, reggiana d’adozione (ndr, nata nella splendida Benevento), già vice Primario del reparto di radioterapia a Reggio Emilia e ora Primario di radioterapia a Parma dove recentemente ha anche assunto l’incarico di Direttore del Dipartimento Diagnostico dell’Ospedale.
La Dott.ssa D’Abbiero non solo spicca per le competenze professionali dimostrate sul campo da sempre, tanto da essere raggiunta da cittadini provenienti da tutto il Paese, ma ha quello spiccato lato umano che per i pazienti oncologici provati dalla malattia rappresenta una boccata d’ossigeno, una medicina “speciale”.

Di aneddoti da raccontare ce ne sarebbero tanti, io stessa ne fui testimone circa 20 anni fa: al termine di una radioterapia mio padre non mi raccontò, come faceva sempre, com’era andata la cura, ma condivise con entusiasmo il confronto avuto “con una gentile dottoressa del reparto” sulla politica della città e sull’apporto dei cattolici nella vita della res pubblica. “Pensa”, mi disse, “è stata lei a fermarmi dopo aver letto alcuni miei interventi sui giornali e a scambiare due chiacchiere”.
Era la dott.ssa era Nunzia D’Abbiero.

Oggi la D’Abbiero ha strappato l’entusiasmo a un bimbo di soli 7 anni che sta affrontando una battaglia importante e insidiosa: il cancro. La malattia ultimamente aveva aggravato la situazione, tanto che il bambino non era più in grado di affrontare le cure con tutti i rischi del caso…
Essendo il bimbo un grande fan di Fedez, la D’Abbiero si è attivata per organizzare un incontro con il suo idolo. Grazie anche alla preziosa collaborazione con Mauro Coruzzi, è riuscita a creare un incontro per il momento virtuale fra i due: il bimbo ha mandato un video-messaggio a Fedez il quale, dopo averlo ascoltato, gli ha fatto recapitare a sua volta un video-messaggio di risposta attraverso il quale gli ha promesso che si incontreranno anche di persona, facendogli in bocca al lupo e infondendogli tanta speranza.
Dopo aver visto il messaggio di Fedez il bimbo non stava più nella pelle, sprizzando gioia da tutti i pori, canticchiando “La dolce vita”, uno degli ultimi successi del cantante.

Sarà una coincidenza, ma pochissimi giorni dopo il bimbo ha avuto nuovamente (e sorprendentemente) le forze per affrontare la chemioterapia.

Contattata la D’Abbiero per un commento, era pure imbarazzata all’idea che si potesse scrivere un articolo sull’accaduto, poi, incalzata, ha evidenziato che “emozioni di questo tipo possono avere una valenza positiva per le condizioni dell’ammalato: esiste un legame fra il cancro e la felicità, anche quella di un momento”.

Che dire? Per la D’Abbiero sembra quasi la “normalità” adoperarsi perchè il malato oncologico, oltre le cure mediche necessarie, sia supportato anche psicologicamente e (se si riesce) aiutato a vivere momenti di felicità o spensieratezza.
Vent’anni fa parlando di politica con chi la politica l’aveva sempre vissuta con entusiasmo come un servizio per la collettività finalizzato al bene comune, oggi facendo incontrare a bimbo di 7 anni appassionato di musica il suo idolo Fedez.
Brava D’Abbiero. Persone così rendono la sanità migliore.

Marina Bortolani