Bibbiano San Polo, via al progetto disabili con l’Unione dei Comuni della Val d’Enza

Otto comuni uniti sotto l’egida del Bibbiano San Polo per dare ai ragazzi disabili la possibilità di divertirsi e di crescere attraverso il calcio. E’ questo il progetto del Bibbiano San Polo ideato da Alberto Grasselli, responsabile della sezione disabili dell’Unione dei Comuni della Val d’Enza (Bibbiano, Campegine, Canossa, Cavriago, Gattatico, Montecchio Emilia, San Polo e Sant’Ilario d’Enza) immediatamente sposato dal dg Gianni Delrio e da tutto il direttivo a partire dallo stesso presidente Alberto Zanichelli, un’iniziativa finalizzata a facilitare un processo di inclusione delle persone diversamente abili degli otto Comuni della Val d’Enza, attraverso la creazione di una squadra calcio che, in ottobre, Covid permettendo, inizierà la propria attività.

Attualmente il Bibbiano San Polo sta studiando i dettagli di una convenzione da sottoporre all’Unione dei Comuni della Val d’Enza per coinvolgere in questo progetto qualunque famiglia abbia al proprio interno un ragazzo portatore di handicap.
L’idea è quella di allargare il raggio d’azione non solo ai disabili maggiorenni, ma anche ai minorenni, ovviamente nel rispetto delle normative vigenti, allo scopo di coinvolgere il prima possibile i portatori di handicap in questa attività di tipo inclusivo attraverso lo sport.

Il progetto si articola poi in una seconda fase, ossia l’inserimento vero e proprio dei diversamente abili nel tessuto sociale dei normodotati, attraverso il coinvolgimento diretto di alcuni ragazzi, nello specifico Allievi e Giovanissimi del Bibbiano San Polo, che faranno almeno un allenamento al mese con la squadra dei diversamente abili proprio al fine di favorire l’integrazione.

GIANNI DELRIO. “Si tratta di una scelta ponderata che ci rende profondamente orgogliosi, perché dimostra con un ulteriore tassello quanto la società Bibbiano San Polo ci tenga al proprio impegno sociale – spiega il dg Gianni Delrio – Purtroppo, in Val d’Enza, ci sono tanti ragazzi, anche minorenni, che vivono quotidianamente già troppe problematiche legate alla loro condizione. Ecco perché ci teniamo particolarmente a dare loro l’opportunità di vivere un’esperienza diversa, nuova, coinvolgente e soddisfacente, qualcosa che permetta a questi ragazzi di accrescere la consapevolezza nei loro mezzi, tanto da permettere loro di inserirsi, in questo caso attraverso lo sport e la vita dello spogliatoio, in un contesto sociale nel quale queste persone, prima o poi, dovranno trovare un loro spazio vitale. Proprio per questo motivo abbiamo anche pensato di coinvolgere i nostri Giovanissimi e i nostri Allievi in tale progetto, facendo fare loro un allenamento al mese con la squadra dei disabili, proprio per dare una testa e una coda al progetto stesso, favorendo l’inserimento dei giovani con difficoltà in un contesto normale”.

FRANCO PALU’. Il presidente dell’Unione dei Comuni, Franco Palù sottolinea l’importanza di un progetto di inclusione come quello che sta studiando il Bibbiano San Polo.
“La nostra deve essere una società inclusiva, non esclusiva, quindi l’iniziativa che sta portando avanti il Bibbiano San Polo è assolutamente da sostenere e da realizzare – spiega il primo cittadino di San Polo d’Enza – A proposito di inclusione ho recentemente letto un articolo che mi ha turbato: fra le categorie più odiate in rete c’è anche quella dei disabili. E’ una cosa che mi fa drizzare i capelli e quindi lo sposare un progetto come quello del Bibbiano di coinvolgere i portatori di handicap della zona in grado di giocare a calcio è assolutamente da realizzare”.
“Il Bibbiano San Polo vuole coinvolgere anche i minorenni? Non sono un tecnico, quindi non posso esprimermi a livello normativo. Dico però che, se le regole ce lo consentissero, sarebbe davvero fantastico coinvolgere in un’attività sportiva come il calcio ragazzi disabili non ancora maggiorenni; infatti, sono convinto che prima si consente a queste persone di avvicinarsi allo sport e prima riusciremo ad includerli nella nostra società. Io credo fermamente nel valore terapeutico dello sport soprattutto nei confronti delle persone diversamente abili. Lo sport di squadra, in generale, un po’ per tutti, permette di vivere situazioni importanti che rispecchiano a volte la vita di tutti i giorni. Anche la musica è inclusiva, ma mi rendo conto che sia più facile coinvolgere dei ragazzi con delle difficoltà su un campo sportivo. A parte questa considerazione, il progetto è eccellente e troverà il sostegno dell’Unione dei Comuni della Val d’Enza”.

Lorenzo C.