Beni confiscati alla Mafia, Amico (Arci): “Non rassegnarli è una perdita per tutti. Il terzo settore c’è”

Aula bunker dove si è celebrato il processo Aemilia di primo grado

“È una pessima notizia che l’80% dei beni sequestrati alla criminalità organizzata in Emilia Romagna non trovi la strada per un suo riutilizzo sociale. Restituire alla collettività e alle comunità locali i beni confiscati non è solo un dovere morale che riguarda tutti noi come cittadini, ma anche il punto di partenza per l’innesto di un circolo virtuoso con grandi potenzialità”. Lo afferma Federico Amico, portavoce regionale del Forum del Terzo Settore e presidente di Arci Emilia Romagna.

Federico Amico

“Le istituzioni – prosegue Amico – non sono sole in questa difficile partita che vede fianco a fianco gli enti locali, i professionisti e le associazioni. Il lavoro delle Prefetture e dei magistrati, insieme all’opera di denuncia e sollecitazione di Libera e delle altre associazioni, va sostenuto e potenziato. Occorrono sicuramente un maggiore impegno sul piano della diffusione delle informazioni e un nuovo protagonismo da parte degli enti locali. Serriamo le fila: Il Terzo settore alza la mano e rinnova la propria disponibilità e le proprie proposte. 
Quando un bene non viene riassegnato perdiamo tutti. Quel bene deperirà e magari un giorno sentiremo dire, era meglio quando era in mano alla malavita. Questo non deve mai accadere. La prova dei fatti in questo caso vale più di ogni parola”.

Il tema dei beni confiscati sarà al centro dell’intervento di Federico Amico oggi a Bologna al Dumbo Space all’interno dell’iniziativa Regione Futura promossa da Elly Schlein in vista delle elezioni regionali del prossimo 26 gennaio.

v.c.