Beni confiscati alla Mafia e riutilizzo sul territorio: ruolo strategico del Nucleo di Supporto. Il Prefetto: “Segnale importante per Reggio Emilia”

Il nuovo sistema di governance dell’Agenzia nazionale per i beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata (ANBSC), che valorizza in modo particolare il ruolo strategico del Nucleo di Supporto costituito presso la Prefettura è stato oggetto dell’incontro che si è tenuto, questo pomeriggio, in videoconferenza, al quale, la presenza del Prefetto Bruno Corda, Direttore dell’Agenzia dei Beni Cionfiscati e Sequestrati, ha conferito particolare importanza.
E’ intervenuta anche la dr.ssa Mariarosa Turchi, Direttore Generale della Direzione Generale Beni mobili e immobili sequestrati e confiscati.

All’incontro, coordinato dal Prefetto Iolanda Rolli, oltre ai componenti del Nucleo, hanno partecipato anche il Presidente della Provincia di Reggio Emilia, i vertici delle Forze di Polizia, il Commissario della Camera di Commercio, i rappresentanti della Regione Emilia Romagna, del Tribunale di Reggio Emilia, dell’Agenzia delle Entrate e dell’Agenzia del Demanio nonché il Sindaco di Reggio Emilia e i Sindaci dei Comuni ove hanno sede i beni.

L’attività di repressione, pur mantenendo la sua indiscussa efficacia e centralità, deve essere affiancata da una fondamentale opera di prevenzione nell’azione di risanamento delle aree colpite dall’aggressione criminale.

Per dare senso compiuto e forza all’affermazione della legalità nell’economia e nel lavoro, affinchè non risulti vano ciò che è stato fatto dai tanti soggetti che si sono impegnati in questa direzione e per impedire che i responsabili di quei gravissimi fatti agiscano ancora, è necessario l’impegno di tutte le forze presenti nella provincia, prima fra tutte la Prefettura cui è affidato il compito di garante della legalità, al fianco delle amministrazioni locali e dell’imprenditoria sana.

Questo territorio negli ultimi anni si è misurato con il fenomeno delle infiltrazioni della criminalità organizzata di origine mafiosa “’ndrangheta – innanzitutto – ma anche mafia e camorra) e sull’intreccio tra la progressiva penetrazione di queste organizzazioni e le numerose forme di reati commessi.
Il processo “Aemilia”, il più grande contro le mafie mai svolto nel nord Italia, è scaturito da un’importante inchiesta che ha disvelato il forte radicamento assunto da una organizzazione ‘ndranghetista, molto ramificata in questa provincia. E’ stato ferito un territorio che ora esprime con vigore l’esigenza di azioni finalizzate a salvaguardare l’economia legale dalla criminalità organizzata,soprattutto in questo momento di grave emergenza.

“Con la costituzione del Nucleo di Supporto per l’attività di affiancamento all’Agenzia Nazionale per l’Amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati alla criminalità organizzata, ho inteso dare – ha affermato la dr.ssa Rolli – un’importante segnale a questa provincia, un segnale cui la presenza del Prefetto Corda ha aggiunto maggiore forza.

Molti gli esempi, i percorsi scaturiti dalle esperienze di riutilizzo per finalità sociali di trasformazione di quei beni da esclusivi a beni condivisi. A questi esempi dobbiamo guardare ma dobbiamo anche, con quella concretezza che è tipica dei reggiani, cercare una strategia condivisa per immaginare una nuova vita di questi patrimoni che sia la base della loro effettiva restituzione alla comunità”.

Rendere i soggetti territoriali consapevoli dell’importanza delle proprie azioni, soprattutto nella fase di programmazione delle politiche pubbliche, attori e interlocutori delle amministrazioni, soggetti propositivi dell’iter di riutilizzo sociale, costituisce uno degli obiettivi bene evidenziati dall’Agenzia nazionale per l’amministrazione e la destinazione dei beni sequestrati e confiscati alla criminalità organizzata.

Il Nucleo si connota oggi quale organismo necessario di accordo con l’Agenzia Nazionale, non solo per garantire l’attività di supporto nelle attività connesse all’amministrazione ed alla destinazione dei beni confiscati, ma anche come funzioni di monitoraggio, continuo e sistematico, diretto a verificare che l’impiego degli stessi beni sia conforme alle finalità di legge.

L’obiettivo da raggiungere è trasformare tutti questi immobili in segni concreti di cambiamento e strumenti per un nuovo modello di sviluppo.