Daspo urbano a due minori: non potranno partecipare alla movida in città e ad Albinea per un anno, dalle 19.00 alle 6.00     

Il Questore ha emanato 2 daspo urbano nei confronti di due minori e 4 provvedimenti di avviso orale per dei giovani appena maggiorenni, responsabili di alcuni episodi che hanno causato allarme per l’ordine pubblico.

I fatti riguardano noti problemi di devianza giovanile avvenuti in provincia di recente, sfociati in alterchi o in episodi potenzialmente pericolosi. In particolare, in due episodi, accaduti alcune sere fa, verso le 22.30, è scoppiata una violenta rissa tra giovanissimi davanti ad una nota gelateria della prima periferia cittadina. Uno dei ragazzi coinvolti è stato colpito da pugni riportando un trauma cranico giudicato guaribile in 10 giorni. La scena, peraltro, non sfuggiva ai numerosi clienti dell’esercizio pubblico che sono in maggior parte ragazzi o intere famiglie, creando forte preoccupazione.

Il provvedimento di daspo urbano prevede per i 2 destinatari il divieto di ingresso e stazionamento nei pressi degli esercizi pubblici e dei locali di pubblico trattenimento per l’intero territorio del capoluogo reggiano e del comune di Albinea – altro importante luogo di aggregazione giovanile – per un anno dalla notifica del provvedimento.

Al fine di consentire ai giovani interessati di poter attendere alle normali esigenze di vita l’atto è stato contenuto in un arco temporale che va dalle ore 19:00 alle ore 06:00 del mattino successivo, per tutti i giorni della settimana.

Per effetto delle prescrizioni, previste nella nuova formulazione dall’art. 13 bis della legge nr. 14 del 2017, gli stessi non potranno accedere a bar o ad altri esercizi pubblici di somministrazione e neanche prendere posto nelle distese estive degli stessi o comunque stazionare nei pressi dei locali negli orari sopra citati.

Ovviamente, ciò non esclude che i colpiti dal daspo urbano in argomento possano fare normali attività, quali passeggiare o fare compere nei comuni interessati.

La violazione ai divieti imposti determinerebbe la reclusione per un periodo che va dai sei mesi ai due anni e la multa da un minimo di 8.000 ad un massimo di 20.000 euro.

La ratio del provvedimento risiede in una logica puramente preventiva volta ad evitare quei reati, specialmente contro la persona, quali le risse, la cui commissione può essere favorita nei momenti della cosidetta “movida”.

L’altro episodio è invece relativo al tentativo di una banda di circa 20/25 ragazzi di girare un video di musica trap in pieno centro storico e di pomeriggio, brandendo armi da taglio, quali una mannaia. Nell’occasione l’intervento della squadra volante e di altre pattuglie della Polizia in servizio in abiti civili permetteva di bloccare tutti i partecipanti, che avevano cercato di fuggire e che risulteranno in gran parte minori, e identificarli. Uno di questi in particolare, ha reagito con violenza al tentativo degli agenti di procedere all’identificazione, e pertanto è stato denunciato per resistenza a pubblico ufficiale. Le indagini  hanno permesso anche di identificare colui che esibiva la mannaia e che veniva segnalato all’autorità giudiziaria per porto di arma da taglio. 
Ricostruiti i fatti, la divisione anticrimine della Questura evidenziava la posizione di quatto giovani tra i partecipanti alla registrazione del video – tra questi i due ragazzi denunciati – irrogando il provvedimento del Questore dell’avviso orale. L’atto costituisce la meno grave delle misure di prevenzione e si rivolge ai destinatari intimando un radicale cambiamento di condotta pena l’applicazione di misure più severe.

nsr