Autismo e solidarietà: Casa Gioia è diventata proprietaria dello stabile in cui ha sede

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Il sogno è diventato realtà, Casa Gioia continuerà a essere punto di riferimento per tante famiglie: la cooperativa sociale è infatti riuscita ad acquistare l’immobile in via Flavio Gioia, in città, dove ogni giorno dal marzo del 2017 accoglie numerosi bambini e ragazzi con autismo e disabilità cognitiva. La somma necessaria all’acquisto è stata raccolta grazie al sostegno di molti, aziende e privati cittadini che hanno aderito alle iniziative solidali legate alla vendita di panettoni e colombe; prezioso anche il contributo dei Lions; fondamentale è stata l’iniziativa di Coop Alleanza 3.0 che nei mesi scorsi ha devoluto a Casa Gioia parte del ricavato della vendita dei prodotti di tre fornitori locali; le ultime risorse sono state reperite attraverso una  campagna sulla piattaforma Ideaginger.it, realtà non profit impegnata a promuovere le buone pratiche del crowdfunding.

“Abbiamo avuto 166 sostenitori, che ci hanno permesso di raccogliere 14.345 euro. È anche grazie ognuno di loro che oggi il futuro di tanti bambini e ragazzi è più sicuro”, spiega la presidente Stefania Azzali, raggiante per il risultato raggiunto e già concentrata sui prossimi obiettivi. “A ottobre partirà un altro crowdfunding, che sarà legato alla realizzazione di un nuovo giardino sensoriale per Casa Gioia, parte di una completa ristrutturazione degli spazi legata al benessere psicofisico dei nostri utenti. Vorremmo realizzare una zona dedicata alla multisensorialità, con percorsi variamente pavimentati; i bambini potranno immergere i piedi nell’acqua, affondarli nella sabbia, camminare sul legno; giocheremo con profumi e colori, prevedendo inoltre un’area gioco per i più piccoli e un’area relax per i grandi”, spiega la Azzali.

Adesso Casa Gioia è in attesa di essere ristrutturata: esternamente manterrà il suo caratteristico aspetto di mattoni, con gli scuri alle finestre, all’interno subirà invece una vera e propria trasformazione, che la doterà tra l’altro di ascensore, aria condizionata, sistemi di purificazione e rinnovo continuo dell’aria. Le attività del centro si sono pertanto temporaneamente trasferite negli ampi locali di una ex scuola, in via Turri 69, adeguati alla prosecuzione del lavoro che ricercatori e psicologi analisti del comportamento svolgono quotidianamente con gli utenti, sempre con l’ausilio della scienza ABA

“Speriamo di iniziare i lavori a settembre, e confidiamo di ritornare nella nostra casa entro dicembre 2023. Essere riusciti a comprare l’immobile è segno che crediamo nel futuro e vogliamo dare stabilità ai nostri ragazzi”, afferma la presidente Azzali.

“Oltre al giardino, la raccolta fondi proseguirà con tante iniziative per dotare lo stabile di illuminazione adeguata e di stanze che garantiscano l’isolamento acustico. Inoltre connoteremo gli spazi interni con laboratori a tema artistico, musicale e di cucina e creeremo due nuovi ambienti: una palestra di psicomotricità, che avrà anche funzione di sala meeting, e una stanza multisensoriale con il metodo Snoezelen, in cui riprodurremo i rumori della natura, attiveremo le sensazioni tattili e utilizzeremo luci, musica e profumi per veicolare stimoli sensoriali positivi su bambini e ragazzi, dando origine a un senso di rilassatezza”.

Casa Gioia utilizza la scienza del comportamento applicata, che permette di offrire a ciascun utente percorsi educativi personalizzati in base all’età e alle competenze, “ma al lavoro molto strutturato affianchiamo l’attenzione al benessere psicofisico di bambini e ragazzi”, chiarisce la presidente. “Nell’autismo la sensorialità può essere ipo o iper. C’è chi è infastidito dal sentire certi rumori o dal toccare determinate superfici, e in questo caso dovremo esporlo gradatamente agli stimoli avversi affinché si abitui e trovi la piacevolezza; in altri casi, al contrario, le stesse cose possono essere fonte di grande benessere, e nostro compito sarà allora dosare correttamente gli stimoli, per creare equilibrio”.

Finalmente Casa Gioia è diventata proprietaria dell’immobile e potrà pertanto continuare a portare avanti il suo lavoro, che attualmente svolge con una trentina di utenti, la metà nella fascia piccoli dai 3 ai 10 anni, l’altra con giovani fino ai trent’anni. Il prossimo futuro si annuncia denso di obiettivi da raggiungere, che necessiteranno ancora dell’aiuto di quanti vorranno impegnarsi per la salute di tanti ragazzi in difficoltà.