Autismo e disabilità cognitiva, Casa Gioia ha bisogno di aiuto: rischia di perdere la sede. Prezioso il servizio svolto

Ancora un gradino, l’ultimo; salito questo, per la cooperativa sociale Casa Gioia il sogno di acquistare l’immobile in cui ha sede diventerà realtà. Una realtà fatta di mattoni quindi, a dare corpo a un immobile di 300 metri quadri dotato di aule di lavoro, laboratori e uffici, in grado di accogliere ogni giorno tanti bambini e ragazzi con autismo e disabilità cognitiva.

Diecimila euro è la somma ancora da raccogliere per poter comprare lo stabile di via Flavio Gioia, in città, ora che il proprietario ha deciso di metterlo in vendita. Solo mettendo insieme questa cifra, Casa Gioia potrà continuare a essere punto di riferimento per numerose famiglie e approdo sicuro per tanti utenti, grandi e piccoli.

È la presidente Stefania Azzali a rivolgere un appello accorato a chiunque voglia e possa dare una mano. Per farlo ha scelto la piattaforma Ideaginger.it gestita dall’associazione Ginger, una realtà non profit da anni impegnata a promuovere le buone pratiche del crowdfunding. La campagna è partita pochi giorni fa, e ha già raggiunto un buon risultato: finora le  donazioni hanno superato i quattromila euro. Ma la strada per centrare l’obiettivo, entro il 10 dicembre, è ancora lunga. “Ogni aiuto che riceveremo contribuirà a rendere sicuro il futuro di tanti bambini e ragazzi, in un luogo pieno di professionalità, di amore e di gioia per loro”, spiega Azzali. Che per la sua campagna ha scelto un titolo diretto, che ne chiarisce immediatamente lo scopo: “Casa Gioia è la nostra casa. Aiutaci a comprarla”.

Su ideaginger.it è possibile partecipare alla campagna di Casa Gioia, visibile già in home page: cliccando sull’immagine che la identifica si entra nella pagina dedicata al progetto, da cui si può facilmente donare: il minimo è cinque euro. Con un piccolo sforzo in più si ottengono cartoline, portachiavi, oggetti personalizzati disegnati dai ragazzi del centro, testimonianza tangibile della loro riconoscenza e di quella di tutto lo staff di Casa Gioia, composto da psicologi analisti del comportamento, ricercatori e professionisti esperti in educazione, psicologia e insegnamento. Perno del loro agire è la scienza ABA (Applied Behavior Analysis), cioè la scienza del comportamento applicata, che permette di offrire a ciascun utente percorsi educativi personalizzati in base all’età e alle competenze.

La cooperativa sociale ha iniziato la sua attività a marzo del 2017. Gli obiettivi sono molteplici, a cominciare da quello educativo, ma anche di integrazione sociale, con tante attività in esterno. Oggi questa start-up innovativa accoglie venticinque utenti, dai tre ai trent’anni, da Reggio ma anche dalle città limitrofe. “Qua insegniamo ai bambini a comunicare, ai ragazzi a lavorare, sviluppiamo le loro autonomie, li aiutiamo a gestire le emozioni, spesso fuori controllo, e i comportamenti problema che li isolano dalla società, affiancando le famiglie in un percorso condiviso”, sottolinea Stefania Azzali.

i.s.