Atti persecutori verso la zia e i cugini: denuncia e divieto di avvicinamento per un 31enne

Appostamenti a casa, sul posto di lavoro, ma anche pedinamenti, inseguimenti in macchina e persecuzioni sui social network attraverso migliaia di messaggi (anche 300 in due giorni).
Veri e propri atti persecutori quelli compiuti nell’ultimo mese ai danni della zia per i quali, al termine delle indagini, i carabinieri della stazione di Castellarano hanno denunciato l’uomo, un 31enne abitante a Reggio Emilia, alla Procura reggiana per i reati di atti persecutori.

La Procura, condividendo con le risultanze investigative dei carabinieri, ha richiesto e ottenuto dal gip del Tribunale di Reggio Emilia, l’applicazione nei confronti dell’uomo, della misura cautelare del divieto di avvicinamento nei confronti della donna, una 60enne di Castellarano, ma anche dei suoi figli (cugini dell’indagato), prescrivendogli di non avvicinarsi a più di un 1000 metri dalla donna e dai suoi figli con il divieto di comunicare con qualsiasi mezzo con le parti offese.

L’indagato dallo scorso mese di novembre, al fine di esercitare un preteso diritto, a suo modo di vedere rappresentato dal diritto di ottenere un terzo della somma derivante dalla vendita di un immobile, anziché ricorrere al giudici arbitrariamente, ha messo in atto una serie di comportamenti molesti e minacciosi nei confronti della zia e dei figli, nonchè suoi cugini.
In particolare minacciava e molestava la donna con comportamenti ripetiti consistiti nell’inviarle numerosi messaggi via WhatsApp relativi alla richiesta della somma danaro, fino a 300 messaggi in soli due giorni e dopo essere stato bloccato su WhatsApp proseguiva con la raffica di messaggi attraverso l’applicativo messanger e telefonandole più volte anche in orari notturni rivolgendo alla donna e ai figli offese e minacce.

In un recente episodio l’indagato bloccava la vittima (che era in auto) costringendola a farla salire in macchina, minacciandola di bruciarle l’auto durante il tragitto.

Condotte delittuose che hanno ingenerato nella stessa donna la paura per la propria incolumità e quella dei propri congiunti costringendola a modificare le sue abitudini di vita (la vittima era costretta a cambiare casa e a trasferirsi in un nuovo indirizzo non noto allo stalker).
Condotte delittuose che hanno portato alla sua denuncia con la Procura che, condividendo con gli esiti investigativi dei carabinieri di Castellarano, ha richiesto e ottenuto dal GIP del Tribunale reggiano, il provvedimento di natura cautelare che è stato eseguito dai carabinieri.

nsr