Atmosfera e storia di San Siro con Gianfranco Felice all’iniziativa dell’Inter Club Reggio Emilia

Il Circolo Tennis di Reggio, giovedì scorso, ha respirato l’atmosfera e la storia di San Siro, lo stadio più iconico d’Italia e uno dei più mitici nel mondo.
A fare respirare le emozioni dell’impianto meneghino è stato Gianfelice Facchetti che ha presentato la sua ultima opera letteraria, “C’era una volta a San Siro”, nell’ambito di un evento organizzato dall’Inter Club Reggio Emilia per festeggiare il suo 55mo anniversario di fondazione.

Al centro del simpatico dibattito condotto dall’On. Mauro Del Bue e con la partecipazione di Marcello Montanari, ex centrale dell’Inter e della Reggiana di cui è stato anche allenatore, San Siro con il suo mito e le ombre che avvolgono il suo futuro.
“Non sono contrario per principio ad un nuovo stadio per Milano – ha affermato Facchetti -, ma registrando le parole del Sindaco Sala che ha annunciato che a breve ci sarà l’ok del consiglio comunale milanese all’interesse pubblico per il nuovo stadio, mi spiace riscontrare che non ci si è preoccupati di ascoltare la voce dei tifosi che sono la parte più importante e determinante del calcio. Un recente sondaggio effettuato ha evidenziato che il 60% dei tifosi meneghini vuole ristrutturare San Siro anziché avere uno stadio nuovo, il 10% addirittura vorrebbe mantenere San Siro così come è ora. La politica di spingere i tifosi a stare sul divano rinunciando allo stadio é fallita – ha chiosato Facchetti – perché i bilanci dei club sono pericolosamente in rosso. Non si contano i fallimenti di società in serie C e in campionati minori.

È un danno devastante a livello sociale perdere società e settori giovanili nelle piccole città e nei paesi. I tifosi, quali i soci dell’Inter Club Reggio Emilia che mi ha gentilmente ospitato, sono il calcio e devono tornare al centro del sistema. Io avrei auspicato un referendum da parte del Comune di Milano per fare decidere ai tifosi il futuro di San Siro. Non si impone un nuovo stadio per decreto”.
A Facchetti ha fatto eco Marcello Montanari : “Ho provato grande emozione a calcare il campo di San Siro da giocatore – ha spiegato -, ho anche disputato due derby con 80.000 spettatori a incitare le squadre, ma l’emozione più grande l’ho provata osservando i tifosi attorno a San Siro quando andai a Milano, qualche anno dopo il mio ritiro agonistico, per assistere a una partita di Champions. Non immaginavo come i tifosi arrivano allo stadio, affrontando anche grandi sacrifici, e tutto ciò che ruota attorno a San Siro prima di una partita. Io ci arrivavo dentro il pullman dell’Inter e questo aspetto non lo conoscevo. I tifosi contano più di tutto nel calcio”.

Al quesito posto loro da Facchetti anche i soci dell’Inter Club Reggiano presenti hanno votato per la ristrutturazione di San Siro per perpetuare e vivere anche nel prossimo futuro la sua leggenda.
“San Siro – ha aggiunto Gianfelice – è l’unico stadio del mondo cui le tifoserie delle squadre cittadine rivali vanno prima di un derby pacificamente mischiati tra loro”
Dunque, al termine di una piacevolissima serata che ha unito sport e buona cucina (quella del Ristorante del Circolo Tennis), si lancia un appello dei tifosi al Comune di Milano :” San Siro siamo noi, è la nostra storia, non toglietecelo”.