Atlantic City. Il fascino della decadenza. Di Corrado Barbieri

Lou Pasco, tirapiedi di un boss degli anni ‘40, finisce in vecchiaia a fare da compagno e badante della ex reginetta, anche lei ormai anziana, moglie vedova del suo ex boss. Lou e’ interpretato da un Burt Lancaster al termine della sua carriera, invecchiato come ogni attore di Hollywood e ogni umano in generale vorrebbe invecchiare, fascinoso, ancora imponente, tenero e tollerante, dinamico ma pacato.

Lo scenario e’ l’ Atlantic City degli anni ‘80, in grande decadenza, da paradiso dei gangster e del gioco d’azzardo, a cittadina anonima come mille d’America, dove le sale da gioco per sopravvivere subiscono la commistione con spettacoli di terz’ordine, pizzerie e ristoranti. Perfino l’oceano, dice Lou, non è piu’ quello, ha le acque ingrigite dall’inquinamento, e i vecchi palazzoni stile anni 30/40, dove abita Lou e la vecchia compagna, vengono demoliti per nuove, sempre più anonime costruzioni. E’ un documento dell’inizio della “ gentrification”, protagonista di quegli anni in America e che in futuro non cessera’.

Solo una cosa non manca, lo smercio della droga, che da’ l’innesco a una vicenda piacevole ed umana, dove Lancaster si muove da vecchio, straordinario leone dello schermo.
Per una serie di coincidenze si trova ad avere casualmente in possesso della droga, un’occasione che gli fara’ vivere un’ultima vitale stagione, anzi, forse la piu’ importante della sua vita. Infatti, come spietatamente dice la compagna Grace, nell’ambiente gangsteristico dei suoi tempi Lou veniva chiamato “ palle mosce”, serviva come fattorino dei gangster, e la sua vanteria di essere stato in prigione con un famoso boss nasconde il fatto banale di essere stato arrestato lo stesso giorno per schiamazzi…

E in effetti Lou cerca di mentire con tutti, spacciandosi per un duro dal passato torbido e avventuroso, una bugia di cui chiaramente soffre da sempre. E il riscatto gli giunge inaspettato.
La droga era stata portata li’ da un vagabondo, giunto in possesso della coca per caso, l’ ex marito di una sua giovane vicina di casa che aveva chiesto in prestito l’appartamento al vecchio per occultarla. Inseguito e scoperto era stato brutalmente eliminato e Lou si era ritrovato con un bel pacchetto di “ neve” tra le mani.
La vendera’ un po’ alla volta nel sordido ambiente della città, sperperando qui e la’ il denaro piovuto dal cielo. L’occasione gli permetterà anche di avere una storia con Sally, la giovane vicina ( interpretata dalla sempre incolore Susan Sarandon), un altro dono sorprendente per la sua età.

Ma la malavita non ha smesso la ricerca e scopre che la destinazione ultima della droga e’ vicina alla ex moglie del vagabondo. Sally verra’ aggredita proprio mentre sta pretendendo da Lou la sua fetta di profitto. E qui il vecchio che mai aveva torto capello ad alcuno, il codardo palle mosce Lou, spara a bruciapelo ai due ceffi freddandoli. E’ il se’ stesso che avrebbe sempre desiderato, quasi non crede a ciò che ha fatto.
Televisione, notiziari, giornali, perfino un identikit vagamente simile a lui : ne e’ appagato ! Un guizzo vitale che ci mostra nella scena conclusiva un Lou/Burt Lancaster sorridente, che, ovviamente separatosi dalla giovane Sally/Sarandon, passeggia a braccetto con la vecchia Grace e il barboncino al guinzaglio sul lungomare di Atlantic City, mentre altri palazzoni attorno cadono sotto i colpi della dinamite e delle ruspe.