Assemblea di Avviso Pubblico, Cassinadri chiede l’assegnazione dei beni confiscate alle mafie

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Si è svolta mercoledì 20 marzo, a Roma, l’Assemblea nazionale di Avviso Pubblico – l’associazione nazionale che dal 1996 ha messo in rete ad oggi più di 570 Enti locali e Regioni impegnati in progetti di prevenzione e contrasto alle mafie e alla corruzione, di cui il Comune di Casalgrande è socio.

Ha partecipato, collegandosi on line, anche il Presidente del Consiglio Comunale Marco Cassinadri, membro del Comitato Direttivo di Avviso Pubblico, in rappresentanza del comune di Casalgrande.

Simbolica e ricca di spunti la data alla quale si è svolta questa assemblea, il giorno precedente la grande manifestazione svoltasi e Roma, ossia il 21 marzo giornata della memoria e dell’impegno in ricordo delle vittime delle mafie.

Per Marco Cassinadri, “l’Italia ha pagato un prezzo altissimo nella lotta alle mafie, una vera lotta per la libertà e la tutela della democrazia. Vittime anche tra amministratori locali, sindaci, assessori che sono stati colpiti per aver anteposto l’interesse generale a quello particolare, la trasparenza all’opacità, il riconoscimento dei diritti alla concessione di favori. Le emergenze rappresentate dalla pandemia, dalle guerre e dalle opportunità economiche del PNRR rischiano di favorire ulteriormente l’espansione delle mafie e della corruzione.

Avviso Pubblico e la sua rete di amministratori locali e regionali é da sempre pronta a fare la sua parte sostenendo con strumenti, servizi e momenti formativi messi a disposizione dei comuni soci”.

“A Casalgrande – prosegue Marco Cassinadri – di recente abbiamo organizzato un incontro aperto a tutti i nostri consiglieri (maggioranza ed opposizione) con Maria Elena Mililli (vice sindaco di Maranello e coordinatrice Regione Emilia Romagna Avviso Pubblico) e Fabio Bottero (sindaco di Trezzano sul Naviglio e coordinatore Regione Lombardia Avviso Pubblico) in merito ai beni confiscati e loro riutilizzo. Infatti Reggio Emilia si conferma far parte del quadrilatero della Ndrangheta insieme alle province di Mantova, Cremona e Piacenza e le problematiche emerse dal processo “Aemilia” o da quello in corso “Grimilde” non si sono risolte purtroppo con lo svolgimento di processi, ma sono solamente diventate palesi”.

“Nella Provincia di Reggio Emilia – sottolinea Marco Cassinadri – sono presenti oltre 200 beni confiscati alla criminalità organizzata, di cui 4 immobili nel Comune di Casalgrande, ancora indisponibili in quanto non assegnati. Invito nuovamente tutti i comuni reggiani che non hanno ancora aderito all’associazione a sottoscrivere quanto prima la loro adesione, per dare ancora più forza alla battaglia per la legalità e ad approvare nei loro consessi l’attivazione delle pratiche o sollecitare l’avvio delle procedure di assegnazione dei beni confiscati ai comuni”.