Arrestato pedofilo che abusò della bambina disabile grazie a La Caramella Buona

I Carabinieri del Nucleo Investigativo di Reggio Emilia, a seguito di mirate e complesse indagini, hanno arrestato un incensurato sessantenne originario e residente nel reggiano, ritenuto gravemente indiziato dei reati di pornografia minorile, atti sessuali con minori infra-quattordicenni e violenza sessuale aggravata commessa con abuso delle condizioni di inferiorità psichica della vittima, commessi tra il 2000 e il 2017.

L’ordinanza di custodia cautelare in carcere è stata emessa dal Tribunale di Bologna, su richiesta del Dott. Luca Venturi, pubblico ministero della Procura distrettuale felsinea autorità giudiziaria competente per il grave delitto, coordinata dal Dr. Giuseppe Amato.

“Raccapriccianti” sono state definite le immagini e i video rinvenuti dai militari sul PC sequestrato all’indagato, a tal punto che anche gli stessi inquirenti hanno faticato non poco dato il fisiologico impatto emotivo provocato dalla visione di tale materiale, avendolo infatti scandagliato nelle migliaia e migliaia di sottocartelle in cui i singoli file erano stati ossessivamente nascosti ed archiviati.

Si tratta prevalentemente di fotografie e video ritraenti bambine straniere, anche della tenera età di 7/8 anni, evidentemente scaricate dal web, spesso realizzate in maniera professionale in studi fotografici ove le stesse, sotto la guida di un vero e proprio regista, truccate e vestite “ad arte”, effettuano spettacoli erotici sino a rimanere completamente nude e a simulare atti masturbatori, talvolta anche insieme tra loro e con l’utilizzo di innocenti bambole.

Altre migliaia di file ritraggono invece scene di nudo integrale di analoghe bambine, scaricate sempre online e tratte da spiagge nudiste estere o di vita comune (piscine, spogliatoi, spiagge …) e “captate” evidentemente dalla rete dei pedofili per il relativo smercio online a sfondo sessuale .
Gli approfondimenti dei militari hanno tuttavia permesso di appurare che l’uomo oggi arrestato non si era limitato nel tempo all’archiviazione seriale ed ossessiva di materiale pedopornografico scaricato dalla rete ma era evidentemente passato “ai fatti”. Le indagini hanno accertato e documento (anche attraverso le foto e i video “recuperati” nonché con le testimonianze dirette delle bambine coinvolte, alcune oggi già maggiorenni) che l’indagato in passato, approfittando della presenza in casa di parenti minorenni, nonché di amichette di queste ultime, nella propria camera da letto si mostrava completamente, cercando con le piccole vittime il contatto fisico, sotto forma di “innocenti giochi”.

Una difficile e delicatissima indagine dei carabinieri e della magistratura, iniziata nel massimo riserbo mesi fa, grazie alla precisa segnalazione de La Caramella Buona Onlus.

Una ragazzina quindicenne, reggiana, si era presentata, accompagnata e incoraggiata da una amica, nella sede reggiana dell’associazione anti pedofilia, dove ha incontrato il presidente Roberto Mirabile e la vice Anna Maria Pilozzi.

La ragazzina ha raccontato fatti mostruosi e fornito all’associazione molto materiale utile alle indagini che sarebbero iniziate a breve, proprio quando il presidente Mirabile contatta direttamente il Ten. Col. Dimichino dei carabinieri di Reggio Emilia.

“Complimenti ai carabinieri di Reggio per questa importante e difficile operazione – dichiara soddisfatto Roberto Mirabile – e ai magistrati bolognesi coinvolti per competenza. Posso solo dire, per rispettare al massimo l’anonimato delle ragazzine coinvolte, che questo caso di pedofilia presenta  diversi aspetti che lo rendono ancora più tragico : l’ambiente in cui si sono svolte, per 17 anni, le violenze, il milione di immagini pedopornografiche sequestrate nel computer del sessantenne arrestato, lo scambio enorme di immagini, molte addirittura truccate con Photoshop  e gli abusi sulla bambina disabile. Siamo in presenza di un soggetto assolutamente perverso, finalmente fermato grazie alla concreta collaborazione di diverse realtà ma, vorrei sottolinearlo, grazie soprattutto al coraggio di una ragazzina che un giorno ha bussato alla nostra porta e che oggi chiede giustizia”.

La giovane reggiana, fra le vittime del sessantenne arrestato, nel corso dell’indagine è diventata maggiorenne e ha  delegato l’avvocato romano Monica Nassisi della Caramella Buona di tutelarla nel processo che probabilmente verrà celebrato a fine estate.

nsr

(Foto d’archivio)