Arrestato 28enne georgiano autore di gravi reati a Reggio Emilia

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È stato rintracciato e arrestato anche il quarto componente di un gruppo di cittadini georgiani, resisi responsabili di gravi reati a Reggio Emilia una decina di anni fa.

Era il 9 luglio del 2012, quando gli agenti delle Volanti intervennero in via Mantegna per la segnalazione di individui sospetti all’interno delle cantine di uno stabile. Giunti sul posto, gli operatori della Polizia di Stato vennero indirizzati dai condomini verso i locali in questione. Due agenti scesero nell’area cantine, un altro operatore stazionava sulle scale, mentre il quarto era rimasto in giardino.

Dal corridoio delle cantine, all’intimazione dell’alt, quattro uomini erano usciti allo scoperto scagliandosi contro i poliziotti con calci e pugni, colpendoli al capo con tenaglie e pinze, oltre che con una torcia elettrica in dotazione delle Volanti, strappata dalle mani di uno degli agenti.

Dopo aver colpito i poliziotti con calci e pugni così da farli cadere, uno dei quattro aggressori era riuscito a sfilare la pistola d’ordinanza dalla fondina di un agente e, dopo avergli puntato l’arma al volto, aveva premuto ripetutamente il grilletto. I colpi non vennero esplosi perché fortunatamente era inserita la sicura.

Gli operatori riuscirono comunque a bloccare, uno dei quattro aggressori nel corridoio delle cantine. I tre complici invece, brandendo una tenaglia, salirono le scale scagliandosi contro l’agente rimasto in giardino che, nonostante i colpi, riuscì a bloccare un altro degli aggressori. Gli altri due, benché avessero già raggiunto l’uscita, tornarono indietro per cercare di liberare il complice colpendo di nuovo l’agente e cercando di sottrargli la pistola dalla fondina.

Nell’immediatezza vennero arrestati in flagranza due cittadini georgiani presunti autori dei gravi fatti in questione. Le successive indagini, coordinate dalla Procura della Repubblica di Reggio Emilia, consentirono di raccogliere indizi gravi e concordanti a carico degli altri due cittadini georgiani che erano riusciti a scappare. Uno di questi fu sottoposto a fermo di Polizia giudiziaria a Reggio Emilia poco dopo i fatti.

I tre vennero condannati dal Tribunale di Reggio Emilia per i reati loro ascritti rispettivamente a nove anni e quattro mesi di reclusione, quattro anni ed otto mesi di reclusione e cinque anni e quattro mesi di reclusione.

L’attività di captazione e analisi dei tabulati ha consentito poi di raccogliere elementi per l’identificazione del quarto complice. Si tratta di un giovane classe 1994, a carico del quale il Gip del Tribunale, su richiesta della Procura della Repubblica, emise, una ordinanza di custodia cautelare in carcere in data 27 settembre 2012. Il destinatario della misura tuttavia si sottrasse alla cattura rendendosi latitante. Le ricerche, estese anche in campo internazionale, hanno continuato per tempo a dare esito negativo.

Polizia di Stato e Procura della Repubblica hanno proseguito nelle ricerche e grazie anche ai rapporti instaurati con l’Interpol e le autorità Georgiane nel corso dell’operazione Kanonieri Kurdi, sono riuscite a individuare le nuove generalità utilizzate dal latitante che, in patria, aveva cambiato identità. Gli accertamenti hanno consentito anche di scoprire che il latitante era stato recentemente in Germania e quindi era ragionevole ritenere che potesse viaggiare in area Schenghen.

Su richiesta della Procura della Repubblica è quindi stato emesso un MAE (Mandato di Arresto Europeo) a carico del latitante, finalmente rintracciato in giugno in Ungheria.

Ieri l’arrestato è stato estradato in Italia presso l’aeroporto di Fiumicino ove è stata data esecuzione alla misura di custodia emessa dal Gip del Tribunale reggiano a suo carico.