Area ex-reggiane, controlli della Polizia dopo rissa fra immigrati: quattro denunce e tre notifiche di espulsione

Nella mattina di domenica scorsa, 13 settembre, personale della squadra volante è intervenuto nell’area dell’ex officine reggiane a seguito di una segnalazione proveniente da uno degli occupanti, di nazionalità nigeriana, per un’aggressione avvenuta all’interno dei capannoni, ad opera di un numero imprecisato di connazionali, tra i quali un uomo munito di machete, che, stando alle dichiarazioni raccolte, dopo aver minacciato i presenti, avrebbe colpito alla testa e alla schiena un amico del richiedente.

Da un accurato sopralluogo svolto dalla volante, è stato a rintracciata la vittima dell’aggressione, un cittadino nigeriano di 32 anni, che presentava una ferita lieve sulla parte sinistra del volto e alla schiena, provocata con oggetto appuntito.

Nel pomeriggio, sempre di domenica, le volanti sono intervenute nuovamente nell’area dell’ex officine reggiane per la segnalazione di una rissa. Gli agenti, essendo già in possesso delle descrizioni fornite nel precedente intervento mattutino, hanno individuato con prontezza le persone protagoniste di una furiosa lite tra le quali anche la vittima della precedente aggressione. La lite si è risolta con l’intervento delle pattuglie.

Quattro uomini sono stati accompagnati in questura: O.E., classe 2000, O.G., classe 1994, W.A., classe 1999, U.G., classe 1997, tutti di nazionalità nigeriana e senza fissa dimora, riconosciuti dalla vittima dell’aggressione quali autori della violenta lite. I quattro sono stati denunciati per lesioni aggravate in concorso, e per ingresso e soggiorno illegale nel territorio dello Stato. 

Il questore di Reggio Emilia, Dr. Giuseppe Ferrari, nella giornata seguente, lunedì 14, ha disposto un servizio straordinario di controllo del territorio all’interno della medesima area, esteso anche a quelle zone della città che sono luoghi principali dell’attività di spaccio di sostanze stupefacenti, adiacenti alla stazione e a via Roma.

Ai servizi, pianificati dalla Questura, hanno partecipato operatori appartenenti alla Polizia di Stato e della Polizia Locale di Reggio Emilia, con a disposizione un’unità cinofila con cane addestrato per il rinvenimento di sostanze stupefacenti. Presenti anche gli operatori specializzati del locale gabinetto della Polizia Scientifica.

Nel corso dei servizi sono state identificate 45 persone di cui 15 con precedenti di polizia.

Nell’ambito di tali servizi sono stati inoltre rintracciati 3 stranieri, uno di nazionalità ghanese e gli altri due nigeriani, non in regola con le norme sul soggiorno. I tre sono stati accompagnati in questura per i rilievi del caso che hanno confermato la loro irregolarità sul territorio nazionale. Sulla base delle risultanze emerse, il cittadino ghanese è stato espulso e accompagnato nella notte scorsa presso il centro di permanenza rimpatri di Macomer (Nuoro). Mentre ai due cittadini nigeriani invece è stato notificato l’ordine del questore di lasciare il territorio nazionale entro 7 giorni.

Sono inoltre stati rinvenuti e sequestrati circa 105 grammi di marijuana e 2,5 grammi di hashish, in dosi pronte per il consumo immediato e per lo spaccio. La droga era celata nel verde della zona delle ex reggiane e adeguatamente sepolta al fine di impedirne il rinvenimento.

Il polo industriale delle ex reggiane costituisce un punto nevralgico in tema di sicurezza dei cittadini, e ad esso il questore di Reggio Emilia sta dedicando grandi risorse in termini di controlli e di mezzi. Sulla scorta delle determinazioni assunte dal Comitato Provinciale per l’Ordine e la Sicurezza Pubblica, il questore continua ad imprimere il massimo impulso ai controlli, consentendo di acquisire una importante mappatura delle presenze di cittadini stranieri e delle situazioni anomale.

L’azione sinergica che sta impegnando nelle attività di controllo tutti gli uffici della Questura si prefigge di restituire alla città l’ampia area a ridosso del centro storico contrastando tutte quelle azioni che si rivelano essere lesive della civile convivenza attuate dalla micro-criminalità.