“Abusi sessuali su minori, tra stereotipi e malintese realtà”. Incontro nella parrocchia di San Pietro

“Abusi sessuali su minori, tra stereotipi e malintese realtà”, è il tema di un incontro che si svolgerà il 19 marzo alle ore 20.45 presso il Teatro della Parrocchia di San Pietro, in via Samarotto 1 a Reggio Emilia.

Introduce la Dott.ssa Clorinda Salardi, psicoterapeuta.

Relatore Prof. Marco Monzani, giurista e criminologo, è docente di Criminologia al Dipartimento di Psicologia dello Sviluppo e della Socializzazione dell’Università degli Studi di Padova e dirige il Centro Universitario di Studi e Ricerche in Scienze Criminologiche e Vittimologia (SCRIVI) dell’Università IUSVE di Venezia, dove insegna anche Psicologia Giuridica, Criminologia e Vittimologia al Dipartimento di Psicologia.

“Quando si tratta di valutare situazioni di presunto abuso sessuale su minore -spiegano gli organizzatori della serata- entrano in gioco dinamiche emotive e psicologiche che potrebbero, in alcuni casi, interferire con l’accertamento della responsabilità penale del presunto autore del reato.
Tali dinamiche potrebbero riguardare tutte le figure giuridiche coinvolte nel procedimento, ma anche le figure degli esperti chiamati ad esprimersi in merito alla situazione.

E’ fondamentale conoscere queste dinamiche, frutto per lo più di stereotipi e pregiudizi, al fine di operare con metodologie scientificamente corrette, in grado di offrire un valido supporto a coloro che dovranno giudicare (oltre che valutare) la situazione concreta.

Inoltre va considerata anche l’opinione pubblica sulla pedofilia che, spesso, si basa su di una conoscenza indotta, la quale non lascia spazio ad una revisione critica.
Essa ha, oggi, strutturato, in generale, una vera e propria fobia che crea un grave allarmismo.

Al di là del dolore e della ripugnanza che la pedofilia suscita, è necessario accettare il fatto che il pedofilo è una persona malata e che, a sua volta, va aiutato dalla società a non nuocere più e , quando è possibile, a guarire.
La famiglia deve essere l’ambiente originario di tutela dei minori, deve conferire valore e significato alle percezioni del mondo e del proprio essere di ciascun figlio”.

nsr