Dichiarazione Universale dei Diritti umani, Reggio Emilia ha celebrato il 70° anniversario

Per celebrare il 70° anniversario della Dichiarazione universale dei diritti umani e il suo valore, lunedì 10 dicembre Reggio Emilia è scensa in piazza per accendere una candela contro le violazioni dei diritti umani diffuse quotidianamente nel mondo e nel nostro Paese.

La manifestazione si è svolta dalle 18.30 in piazza Prampolini, ed è stata promossa da Amnesty International Italia, Caritas, Emergency, Libera e l’associazione Jaima Sahrawi e risponde all’appello delle organizzazioni nazionali di Amnesty International Italia, Caritas, Emergency, ActionAid, e Oxfam che lunedì hanno organizzato fiaccolate in oltre 80 città italiane.

Attraverso la lettura degli articoli della Dichiarazione, grazie alle voci degli attori Stefano Raspini e Pierluigi Tedeschi, i promotori hanno ribadito – tutti insieme, a testa alta – i contenuti e i valori della Dichiarazione universale dei diritti umani che mai come in questo momento sono necessari per riuscire a costruire una società più giusta, basata sui principi dell’uguaglianza e della solidarietà.

«Il 10 dicembre di 70 anni fa veniva approvata la Dichiarazione universale dei diritti umani, che indica nel rispetto degli uguali diritti di ogni essere umano il fondamento di un mondo libero, giusto e in pace.

La Dichiarazione stabilisce eguaglianza e dignità di ogni essere umano e pone in capo a ogni stato il dovere centrale di garantire a tutti di godere dei propri inalienabili diritti e libertà.
A oggi, non uno degli stati firmatari ha riconosciuto ai cittadini tutti i diritti che si era impegnato a promuovere.

Nel nostro paese, la negazione nella pratica di questi diritti sta facilitando la diffusione di nuove forme di razzismo, la solidarietà è considerata reato, l’odio per il diverso prevale sullo spirito di fratellanza, l’aiuto viene tacciato di buonismo.

Oggi più che mai è urgente recuperare quei principi di umanità e di convivenza civile che sono alla base della Dichiarazione e che la retorica della paura sta cercando di smantellare».

nsr

(Foto di Fabio Zani)