Affidi illeciti a Bibbiano, condannato lo psicoterapeuta Claudio Foti a 4 anni. Dei 22 rinvii a giudizio chiesti, accolti 17: c’è anche Andrea Carletti

Claudio Foti, lo psicoterapeuta titolare del noto studio Hansel&Gretel è stato condannato a 4 anni al termine del rito abbreviato relativo agli affidi illeciti di Bibbiano e della Val d’Enza.
La Procura aveva chiesto 6 anni di condanna per abuso d’ufficio, frode processuale (ndr capo di imputazione caduto) e lesioni gravissime.
Il gup l’ha condannato al risarcimento danni alle parti civili, tra cui Unione Val d’Enza, Ausl di Reggio Emilia, Regione Emilia-Romagna, Ministero della Giustizia e associazione Gens Nova, oltre che i genitori di quattro minorenni.
I legali di Foti annunciano già il ricorso in appello.

All’uscita dal Tribunale Foti ha dichiarato ai giornalisti: “Ho dedicato 40 anni della mia vita all’ascolto attento e rispettoso di bambini e di ragazzi e abbiamo consegnato 15 videoregistrazioni che non sono state esaminate con un minimo di attenzione. Credo che qualsiasi persona che si approcci senza pregiudizi all’analisi di quelle registrazioni, verificherà un atteggiamento assolutamente opposto a quello necessario e sufficiente per potermi condannare per lesioni. C’è stato uno scontro in quest’aula, che non doveva avvenire in ambito giudiziario, ma in accademia, fra posizioni teoriche diverse. Io credo che sia stata criminalizzata la psicoterapia del trauma: una posizione che non c’entra nulla col metodo Foti distorto e criminalizzato. La psicoterapia del trauma è portata avanti da una componente ampia di psicoterapeuti e di clinici che hanno un approccio contestato da altri componenti della comunità scientifica”.

“Questo tipo di contrapposizione – insiste Foto – che si sviluppa in tutte le parti del mondo ed è al centro di certe ricerche, è stata fatta in un’aula giudiziaria: questo è grave e scorretto. Io ho fiducia che in Appello possa essere rivista questa condanna e possano essere esaminate con attenzione” le videoregistrazioni prodotte.

Assolta invece l’assistente sociale Beatrice Benati per la quale la Procura aveva chiesto 1 anno e sei mesi per violenza privata e tentata violenza privata.

Dei 22 rinvii a giudizio chiesti dalla Procura,  ne sono stati accolti 17, fra i quali anche il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, rinviato a giudizio per il reato di abuso d’ufficio, ma prosciolto dalle accuse di falso.
Rinviata a giudizio anche Federica Anghinolfi, ex responsabile dei Servizi Sociali di Bibbiano.

Il pm Valentina Salvi aveva chiesto complessivamente il rinvio a giudizio per 24 persone e, appunto, la condanna per Foti e Bennati, che avevano scelto i rito abbreviato.
I reati contestati nell’indagine erano, a vario titolo: peculato d’uso, abuso d’ufficio, violenza o minaccia a pubblico ufficiale, falsa perizia anche attraverso l’altrui inganno, frode processuale, depistaggio, rivelazioni di segreto in procedimento penale, falso ideologico in atto pubblico, maltrattamenti in famiglia, violenza privata, lesioni dolose gravissime, truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche.

nsr