“Data Valley bene comune”: il nuovo approccio ai dati made in Emilia Romagna

Lo studio dei dati come risorsa per tutto il territorio regionale. Le competenze digitali come punto di partenza per la crescita e l’evoluzione dei settori produttivi ma anche delle strutture amministrative. Servizi pubblici in formato digitale concepiti per un’utenza, quella emiliano-romagnola, che potrà usufruirne da qualsiasi punto di una regione sempre più connessa. Infine, ampio spazio alle comunità online e alla loro capacità di contrastare la marginalizzazione di alcuni territori ma anche problematiche di natura sociale come la disparità di genere.

Sono questi i punti chiave del nuovo piano strategico su cui l’Emilia Romagna ha deciso di investire 200 milioni di euro fino al 2025 e che prende il nome di “Data Valley bene comune”. Il progetto nasce dalla collaborazione su due fronti: quello regionale, insieme al Patto per il Lavoro e per il Clima, e quello italiano con il Piano nazionale di ripresa e resilienza.

Inoltre, a testimonianza della grande ambizione del nuovo piano appena presentato, uno degli obiettivi è quello di raggiungere una cooperazione totale degli assessorati in ambito operativo, oltre a quello di intervenire sulla programmazione dei Fondi strutturali e di investimento europei.

“Data Valley bene comune”: i punti chiave
Come già sottolineato, il nucleo dell’iniziativa è costituito dai dati. Dati che dovranno diventare parte integrante del futuro prossimo della regione. Le operazioni legate ai servizi, ad esempio, saranno sempre più “data driven”, in modo da facilitare l’utenza e, al tempo stesso, permettere alla regione di prendere decisioni sempre più consapevoli. Non a caso, molto del successo di Data Valley passa dall’utilizzo dell’intelligenza artificiale.

Oltre ai dati, ampio spazio verrà dato alle competenze informatiche, mezzi e risorse per lo sviluppo del territorio. Innanzitutto, da un punto di vista professionale. Sviluppare competenze informatiche significa infatti facilitare lo sviluppo industriale, creare nuovi posti di lavoro e aumentare le proprie possibilità di successo. Al giorno d’oggi, non a caso, stanno nascendo molte figure professionali nuove, specializzate nell’utilizzo dei dati e della tecnologia.

Anche dal punto di vista sociale, però, il digitale è ritenuto una risorsa preziosissima. Le comunità online sono infatti un importante mezzo di integrazione, in grado di coinvolgere fasce di pubblico marginali.

Infine, l’Emilia Romagna sembra intenzionata a offrire servizi pubblici digitali sempre più innovativi e rigorosamente creati ad hoc per l’utenza, in modo da facilitarne le attività quotidiane. Il tutto, incentivato da un livello di interconnessione mai visto fino a ora e che poggia su nuove architetture cloud, semplici ma moderne.

La regione guarda al futuro
Il progetto appena illustrato conferma, in caso ce ne fosse di bisogno, il forte interesse dalle regione verso lo sviluppo tecnologico e, più in generale, verso nuove opportunità di crescita. Non è un caso, infatti, che proprio di recente la reggiana Flash Battery abbia preso parte agli Electric Days Digital in programma dall’8 al 12 febbraio, evento internazionale tutto dedicato al mondo delle auto elettriche e al futuro della mobilità sostenibile. Anche lo sport, inoltre, è un esempio della voglia della regione di volgere lo sguardo verso il futuro. Il Sassuolo, infatti, sta puntando notevolmente sugli eSports, disciplina dalla storia longeva che negli ultimi anni ha registrato una crescita esponenziale. In particolare, la squadra di Reggio Emilia si sta preparando alla eSerieA TIM dove dovrà affrontare un girone di ferro.

Al giorno d’oggi, investire su un settore come gli eSports significa dimostrare di essere al passo coi tempi. A dirlo sono, soprattutto, i numeri straordinari di questo mondo, che da ormai più di anno ha superato il miliardo di dollari di introiti a livello globale. Numeri e dati che non possono che rendere gli eSports una grande opportunità di crescita, professionale e sociale.

In questo senso, “Data Valley bene comune” va nella stessa direzione, con gli stessi ambiziosi obiettivi. Il nuovo piano strategico made in Emilia Romagna in programma fino al 2025 vuole lanciare il territorio verso una dimensione nuova che dovrà fare da traino per gli anni a seguire, migliorando numerosi settori. Una dimensione interamente digitale.