“Nessun metodo De Tata”, la Cassazione conferma l’assoluzione per il medico reggiano

La Cassazione conferma i precedenti gradi di giudizio, nessun “metodo De Tata”. Si chiude così l’iter legale del medico reggiano iniziato con un servizio di Striscia la Notizia. Sola (difensore di De Tata): abbiamo dimostrato che non è mai esistito un “metodo De Tata”.

Dopo l’assoluzione del tribunale di Reggio Emilia e dopo l’assoluzione della Corte d’Appello di Bologna dello scorso 18 giugno, la Corte di Cassazione, riunita a Roma martedì 22 giugno, ha dichiarato inammissibile il ricorso presentato dal Procuratore Generale ponendo con ciò fine al tormentato iter legale con protagonista il medico reggiano Emilio De Tata.
Il medico di Guastalla era finito al centro di un caos sollevato dal noto programma televisivo di Mediaset Striscia la Notizia che durante un servizio andato in onda per la prima volta nel marzo del 2009 denunciava i “particolari trattamenti” proposti dal dottore, ribattezzato addirittura “dottor hard”.

Dopo l’assoluzione con formula piena del novembre 2014 dinnanzi al collegio del tribunale di Reggio Emilia, alla fine di un processo durato tre anni, e l’assoluzione della Corte d’Appello dopo due udienze che hanno confermato la sentenza di primo grado anche la Corte di Cassazione – ultimo grado di giudizio – ha confermato quanto emerso nei precedenti gradi di giudizio, cioè l’innocenza del dottor Emilio De Tata, assolto da ogni accusa.

Avv. Guido Sola

«Fin dall’inizio abbiamo lavorato per dimostrare la nostra verità ovvero che non esisteva nessun metodo De Tata e che l’operato del dottore fosse quello di un professionista corretto ed un medico serio non a caso stimato da numerosi pazienti che se pur sentiti che in qualità di persone informate sui fatti nel corso delle indagini preliminari non avevano che potuto parlar bene del mio assistito» spiega l’avvocato Guido Sola dello studio legale SC Avvocati Associati di Modena che conclude: «Sono lieto di questo epilogo e soprattutto lo sono per quanto riguarda la posizione personale e professionale del dott. De Tata giunto alla fine di un calvario durato 10 anni».